Associazione magistrati, indagato per corruzione l’ex presidente
AGGIORNAMENTO ORE 11:50 – “Apprendo dagli organi di stampa di essere indagato per un reato grave e infamante per la mia persona e per i ruoli da me ricoperti – ha detto in una nota l’ex consigliere del Csm Luca Palamara -. Sto facendo chiedere alla Procura di Perugia di essere immediatamente interrogato perché voglio mettermi a disposizione per chiarire, nella sede competente a istruire i procedimenti, ogni questione che direttamente o indirettamente possa riguardare la mia persona”. “Mai, e sottolineo mai, baratterei il mio lavoro e la mia professione per alcunché e sono troppo rispettoso delle prerogative del Csm – ha sottolineato Palamara – per permettermi di interferire sulle sue scelte e in particolare sulla scelta del procuratore di Roma e dei suoi aggiunti”.
Terremoto nel mondo della magistratura italiana. Luca Palamara, ex presidente dell’Associazione nazionale magistrati, è indagato per ipotesi di corruzione a Perugia. Lo scrivono Repubblica e il Corriere della Sera. La vicenda sarebbe legata a quella di Fabrizio Centofanti, ex capo delle relazioni istituzionali di Francesco Bellavista Caltagirone. L’inchiesta si inserisce nelle vicende sul rinnovo della carica di procuratore capo di Roma. Una questione scottante sul tavolo del Consiglio superiore della magistratura (Csm) dopo l’addio di Giuseppe Pignatone.
“Affidata al pubblico ministero Gemma Milani e al Gico della guardia di Finanza – scrive Repubblica – l’indagine sulla segnalazione arrivata da Roma procede per corruzione. Perché nell’amicizia tra Palamara e Centofanti c’è qualcosa, viaggi e regali diciamo ‘galanti’, che viene ritenuto vada molto al di là dell’opportuno“. Il quotidiano ricorda che Centofanti è “un lobbista già arrestato per frode fiscale”. Perciò “Palamara viene iscritto nel registro degli indagati per corruzione”.
Il Corriere della Sera sottolinea: “La partita per la nomina del nuovo procuratore di Roma non si è chiusa con la votazione della commissione Incarichi direttivi del Consiglio superiore della magistratura. Giovedì scorso ha espresso una chiara indicazione per uno dei tre candidati in lizza. Quattro preferenze per lui, e una ciascuna per gli altri due aspiranti”.
“In attesa di questa delicata e importante decisione, la più rilevante che il Csm è chiamato a compiere, si stanno infatti moltiplicando trattative e notizie che potrebbero influire sul verdetto finale. Ad esempio la comunicazione all’organo di autogoverno dei giudici, da parte della Procura di Perugia, di un’indagine. Ipotesi: corruzione a carico di Luca Palamara, ex presidente dell’Associazione magistrati e componente del Csm fino allo scorso anno”. Palamara non è in corsa per il posto di procuratore ma per quello di aggiunto.
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