Lifestyle

Trovato morto lungo la costa salentina: la causa è agghiacciante [FOTO]

Trovato morto lungo la costa salentina di Alliste. Una scoperta che ha lasciato tutti sbigottiti, specie dopo aver compreso la possibile causa agghiacciante del decesso. Si tratta di un esemplare di delfino trovato spiaggiato nei giorni scorsi e rinvenuto con esattezza nella mattinata del 28 maggio scorso in località Pilella.

L’esemplare trovato morto, aveva delle misure sconvolgenti, mai rinvenute fino a quel momento. Il delfino deceduto misurava infatti un metro e 95, per un peso di oltre un quintale. Per tutti gli accertamenti sono intervenuti sul posto, sia l’Asl che la Polizia Veterinaria. Gli addetti hanno recuperato il corpo ormai senza vita e hanno ipotizzato la possibile causa del decesso.

Perché il delfino era morto?

Gli esperti che sono intervenuti sul posto, hanno formulato diversi ipotesi sulla morte del delfino. La più accreditata è che ancora una volta si tratti di un caso di inquinamento delle acque marine. Tuttavia il delfino riportava graffi ed escoriazioni sul dorso, che hanno fatto pensare ad un violento impatto scontro con gli scogli. La causa è ancora da accertare, ma dagli esperti arrivano dichiarazioni scioccanti. “Ogni anno recuperiamo 2-3 delfini e una decina di tartarughe della specie Caretta Caretta. Il delfino ritrovato oggi è piuttosto grande rispetto a quelli che di solito recuperiamo e che misurano circa un metro”.  Ha spiegato il comandante della Polizia municipale Tommaso Campeggio. (Continua dopo la foto)

Photo Credits Piazza Salento

L’allerta inquietante dal mare

E’ stato trovato morto in spiaggia un esemplare di Capodoglio. L’animale spiaggiato lungo la costa del palermitano, per l’esattezza a Lascari, è stato ritrovato senza vita a causa di un evento agghiacciante. A diffondere le immagini e a lanciare l’allarme scioccante è l’associazione Greenpeace, che da anni si batte per la salvaguardia dell’ambiente e degli animali che popolano il Pianeta.

L’allerta è davvero inquietante. Secondo quando afferma Greenpeace: “Le indagini sono appena iniziate e non sappiamo ancora se sia morto a causa della plastica ingeritama non possiamo certo far finta che non stia succedendo nulla”. Nello stomaco dell’animale sono stati trovati infatti diversi chilogrammi di plastica, che il cetaceo avrebbe inghiottito, durante la sua permanenza in mare.

Il ‘grido disperato’ dal mare

Ormai i casi di inquinamento nelle acque nazionali, sono sempre più frequenti. Sempre di più gli esemplari che perdono la vita a causa delle tonnellate di plastica, che navigano indisturbate nei mari. Giorgia Monti, responsabile campagna Mare di Greenpeace Italia ha affermato: “Sono ben cinque i capodogli spiaggiati negli ultimi cinque mesi sulle coste italiane. Nello stomaco della femmina gravida ritrovata a marzo in Sardegna sono stati trovati addirittura 22 kg di plastica. Il mare ci sta inviando un grido di allarme, un SOS disperato. Bisogna intervenire subito per salvare le meravigliose creature che lo abitano”.

Francesca Perrone

  • Cultura, Ambiente & PetsMessinese trasferita a Roma per gli studi prima in Scienze della Comunicazione Sociale presso l'Università Pontificia Salesiana, con una tesi su "Coco Chanel e la rivoluzione negli abiti femminili", poi per la specializzazione in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo alla Sapienza. Collabora con l'Agenzia ErregiMedia, curando rassegne stampa nel settore dei rally e dell'automobilismo. La sue passioni più grandi sono la scrittura, la moda e la cultura.
    Responsabile dei blog di VelvetMAG: VelvetPets (www.velvetpets.it) sulle curiosità del mondo animale e di BIOPIANETA (www.biopianeta.it) sui temi della tutela dell'ambiente e della sostenibilità.

Pulsante per tornare all'inizio