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Condono, flat tax e niente tasse. Salvini in pressing su Tria

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L’Italia eviterà la procedura di infrazione della Commissione europea. “Perché l’economia, dopo la brusca frenata di fine anno, ora è in ripresa”. E “l’azione del governo la sta accompagnando, il deficit potrà fermarsi anche sotto il 2,4% senza bisogno di una nuova manovra”.

Così il ministro dell’Economia Giovanni Tria prova a seminare ottimismo sulla situazione dei conti italiani, dal Festival dell’Economia di Trento. E si dice “tranquillo” rispetto all’interlocuzione in corso con Bruxelles. Tutti nel governo gialloverde, anche la Lega, sono “d’accordo” nel rispettare le regole europee.

Il Tesoro invierà entro oggi 31 maggio alla Commissione la risposta alla lettera di richiamo sul debito. Tria delinea i “fattori rilevanti” che portano a una visione “divergente” con Bruxelles. Le cose “stanno andando per il verso giusto, quindi non ce ne sarà bisogno” dice. Anche nell’incontro con il vicepremier Matteo Salvini si sono affrontati i problemi dell’economia e le strategie per il rilancio della crescita anche alla luce “delle ultime proiezioni”.

Il leader della Lega si è presentato di buon mattino a via XX Settembre con tutto lo stato maggiore economico del suo partito: Claudio Borghi, Alberto Bagnai, Giancarlo Giorgetti e il viceministro Massimo Garavaglia. Alla luce della forza elettorale incassata dal voto europeo, Salvini non fa mistero del pressing sul Tesoro.

Questi gli obiettivi della Lega: una pace fiscale – cioè un condono – prorogato e rafforzato, aperta anche alle imprese. E poi la flat tax da portare, come disegno di legge, già al prossimo Consiglio dei ministri. “Abbiamo discusso dell’atteggiamento da tenere nei confronti dell’Europa, della necessità di sbloccare i cantieri e le grandi opere, in generale del rilancio economico del Paese”, fa sapere subito dopo l’incontro, durato più di un’ora. E a Bruxelles si risponderà “educatamente” e “con numeri positivi che metteranno il Paese al riparo da ulteriori lettere o infrazioni”.

Il leader leghista fa accenno al fatto che “lo Stato sta incassando più del previsto e sta spendendo di meno”. “Noi siamo convinti che i cosiddetti mercati e i signori dello spread abbiano solo da guadagnare” dai progetti di riduzione delle tasse che il governo vuole portare avanti e “da un’Italia che cresce non dello zero virgola”. Non stroncare con interventi restrittivi la ripresa è uno dei concetti chiave che Tria scriverà anche nella lettera a Bruxelles. Il motivo principale che non ha consentito all’Italia di centrare gli obiettivi sul debito, è tornato a ripetere, sta nel rallentamento che ha colpito tutta Europa.

Photo credits: Twitter

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore. Segui Domenico su Facebook Segui Domenico su Linkedin

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