Strage a Virginia Beach, sulla costa orientale degli Stati Uniti. Sono almeno 13 i morti e 5 i feriti. A tracciare il bilancio sono state le autorità. L’autore della strage, un dipendente del municipio, è morto freddato dalle forze dell’ordine. Si chiamava DeWayne Craddock, aveva 40 anni. Lavorava come ingegnere nel dipartimento dei servizi pubblici della città.
Negli ultimi anni era il punto di contatto per le informazioni sui progetti stradali locali. L’assalitore è entrato in azione a metà pomeriggio di venerdì 31 maggio. Ha aperto il fuoco colpendo in modo “indiscriminato” i dipendenti in un edificio municipale.
La polizia, intervenuta, ha risposto al fuoco e ha ucciso il sospetto. L’uomo, seppure giovane, era un impiegato di lunga data del dipartimento dei lavori pubblici. Ancora ignoto il movente di una strage così efferata. “Abbiamo più domande che risposte”, ha detto il capo della polizia.
Dopo l’inizio della sparatoria, il personale di sicurezza ha isolato la zona. Poi si è proceduto all’evacuazione e alla messa in sicurezza dei dipendenti e delle altre persone che si trovavano nell’area. Alcune di loro hanno in seguito raccontato di avere sentito persone urlare e di averne viste altre fuggire. Mentre erano udibili a distanza i colpi di arma da fuoco esplosi.
Una delle persone uccise è stata trovata morta nella sua automobile nel parcheggio del complesso. Le altre sono state uccise all’interno di uno degli edifici dell’amministrazione pubblica. L’autore dell’attacco ha fatto in tempo a percorrerne tre piani, uccidendo altre persone, ha spiegato in seguito il capo della polizia.
Sul posto sono poi intervenuti quattro agenti, che hanno localizzato l’autore dell’attacco, ucciso nel corso di una seguente sparatoria. Gli agenti hanno poi recuperato una pistola e un fucile. Si tratta delle armi probabilmente utilizzate per l’attacco. Dall’inizio dell’anno negli Stati Uniti ci sono state 150 sparatorie di massa che hanno provocato stragi.
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