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“Nessuna eutanasia, Noa si è lasciata morire”. La famiglia chiede rispetto

Noa Pothoven non è morta di eutanasia attiva, che anzi le era stata negata lo scorso dicembre da una clinica dell’Aja. Si è lasciata morire volontariamente, smettendo di mangiare e di bere, assistita, nella fase finale, da alcuni medici. Erano dunque parzialmente errate le ricostruzioni della tragica vicenda dell’adolescente olandese di 17 anni morta domenica scorsa 2 giugno nella sua città: Arnhem.

Molti giornali internazionali, tra cui quelli italiani, e anche VelvetMag – ce ne scusiamo con i lettori – avevano fornito negli ultimi giorni informazioni non corrette. Ma nel frattempo la famiglia ha fato una comunicazione ufficiale, affidata al quotidiano locale Gelderlander.

Noi, genitori di Noa Pothoven, siamo profondamente rattristati dalla morte di nostra figlia – recita il comunicato secondo quanto riporta online IlPost.it -. Noa aveva scelto di non mangiare e di non bere più. Vorremmo sottolineare che questa è stata la causa della sua morte. È morta in nostra presenza domenica scorsa. Chiediamo gentilmente a tutti di rispettare la nostra privacy per piangere il nostro lutto, come famiglia“.

Il giornale Gelderlander aggiunge anche che, nella fase finale, un’équipe medica aveva assistito la ragazza. Noa era stata ripetutamente aggredita sessualmente da bambina. Quando aveva 11 anni durante una festa della scuola, poi di nuovo un anno dopo, e da due uomini quando aveva 14 anni, in un vicolo della sua città. Soffriva di disturbi da stress post traumatico, di grave depressione, anoressia e autolesionismo. Più volte aveva tentato il suicidio ed era stata ricoverata in clinica, e aveva raccontato la sua storia in un libro autobiografico.

La diffusione della falsa notizia che i Paesi Bassi avessero autorizzato l’eutanasia per la ragazza, ha spinto la clinica Levenseindekliniek, a cui Noa si era rivolta lo scorso dicembre, a prendere posizione, come riporta IlPost.it. I sanitari hanno diffuso ieri una dichiarazione all’agenzia di stampa AFP.

Questo il testo: “Per mettere fine alle false informazioni (diffuse in particolare sui media internazionali) sulla sua morte, vi rimandiamo alla dichiarazione fatta dagli amici di Noa questo pomeriggio: Noa Pothoven non ha ricevuto l’eutanasia. Per porre fine alla sua sofferenza, ha smesso di mangiare e di bere“.

Il ministro della Salute olandese Hugo de Jonge ha confermato. “Siamo in contatto con la sua famiglia – ha detto – . Ci hanno spiegato come, contrariamente a quanto affermato dai media internazionali, in questo caso non si sia trattato di eutanasia. Ora dobbiamo permettere alla famiglia di piangere Noa in pace”. Il ministro ha comunque fatto sapere di aver chiesto un’ispezione per verificare che nel tipo di cure ricevute dalla ragazza non ci sia stato qualche errore.

Photo credits: Twitter

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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