In copertina una ragazza sensuale che si nutre di cuore e sentimenti, disegnata dal grande Milo Manara. All’interno pagine di liriche intense, elaborate in oltre un anno di paziente lavoro su se stesso, sulle proprie emozioni, sui propri sogni. Con la prefazione di Raffaele Morelli, psicoterapeuta, filosofo e scrittore, Domenicantonio Minasi (foto in alto / Sofia Petti) – autore televisivo per Unomattina e altri programmi di punta in Rai – propone al pubblico il suo libro di poesie Il rosso e lo zenzero (L’Erudita editore). VelvetMag lo ha contattato telefonicamente.

In ciascuna di queste mie 31 liriche – spiega Minasi – si annida una relazione fra i versi e il cibo“. Fino al punto che in alcuni eventi di presentazione de Il rosso e lo zenzero, l’autore offre al pubblico la possibilità di abbinare ricette preparate da uno chef a ciascuna delle sue poesie. Una libera associazione di gusto fra la propria fisicità, gli alimenti e i versi: finger book e finger food.

Come ad esempio per La ventottesima, “una delle mie poesie che preferisco di più” racconta Minasi. Eccola:

Nel buio dell’isola caliamo la nassa sul fondale del cuore

I nostri giorni, attratti dall’esca del sogno

Vi nuotano in cerca di casa

Ma tu hai già chiesto all’universo che pesca faremo

e il cielo cattivo ti ha risposto che stasera le spigole si mangeranno

i nostri baci

Non ci resta che guardare la luna amore

Tornare per mano

E masticare melanzane intrise di odio

Il finger food che è stato abbinato a questa lirica? Quello creato a Roma dallo chef Domenico Smargiassi: tartare di spigola allo zenzero con gel di fragola e inganno di melanzane.

Il lungo lavoro di un anno e mezzo che mi ha portato a pubblicare questo libro – spiega Domenicantonio Minasi – è soprattutto l’esito di una confessione“. “Un aprire la mia umanità attraverso la poesia”. L’amore, l’ironia, i sapori e gli odori: tutto si mischia nei versi di Minasi.

Da dove viene la passione per i versi? “Con una madre poetessa – ci dice Minasi – per me è stato naturale fin da bambino ritrovarmi in un ‘paesaggio’ casalingo di fogli, poesie, appunti e libri sparsi. Una consuetudine familiare. Adesso sento l’esigenza di esprimere me stesso attraverso le liriche”.

Orgoglioso della sua Calabria da cui proviene (è nato a Palmi), Minasi ha curato a lungo il festival evento “La Notte dei Sospiri” dedicato alla poesia calabrese, condotto in un’edizione anche da Massimo Giletti. E, forte della sua esperienza professionale nel mondo della comunicazione televisiva, ha sperimentato modi nuovi di proporre la poesia al pubblico. Con videoclip, con musica dal vivo, con serate evento che avessero caratteristiche uniche.

Oggi è orgoglioso de Il rosso e lo zenzero, non solo per la prefazione di Raffaele Morelli ma anche per la copertina di Milo Manara. “Non è il Maestro che l’ha disegnata per me – spiega – sono stato io che, mentre un giorno lavoravo con Vincenzo Mollica e il discorso cadde su Manara, al vedere l’immagine di questa bellissima donna che si nutre di cuore, chiesi di poterla utilizzare. Manara, un vero signore, me lo ha concesso”.

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