E’ appena stata inaugurata la mostra intitolata “L’Arte Ritrovata”, percorso espositivo che svela al pubblico la bellezza e l’importanza storica di opere recuperate grazie all’impegno dell’Arma dei Carabinieri. Ai musei capitolini di Roma dal 7 giugno al 26 gennaio 2010 l’occasione per ammirare quanto del nostro patrimonio culturale si credeva ormai perduto.
In occasione dei 50 anni dall’istituzione del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, l’Assessorato alla crescita culturale di Roma Capitale, in collaborazione con la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e il Centro Europeo per il Turismo e la Cultura, presieduto da Giuseppe Lepore, hanno promosso un’incredibile esposizione di capolavori che si ritenevano perduti e che sono stati ritrovati solo grazie al lavoro, all’impegno e alla pazienza dell’Arma dei Carabinieri.
Tra questi alcuni mirabili affreschi pompeiani rientrati in Italia solo dopo lunghe ed estenuanti trattative con il Getty di Maliby e il Metropolitan Museum di New York. Poi l’Artemide marciante celebrata da Augusto, con versione originale rubata e le sue copie false in gesso e marmo. Oppure tre capolavori a olio di Garofalo, Carracci e Guercino, trafugati durante il riallestimento dei Musei Capitolini nel 1999 e fortunatamente ritrovati dai Carabinieri poco dopo a Latina.
“L’Arte Ritrovata” riporta nei Musei Capitolini tutto ciò che appartiene al nostro patrimonio culturale di cui ormai parevano essersi perse le tracce. Grazie a questa esposizione si celebra anche il mezzo secolo di certosino impegno dell’Arma dei Carabinieri: per la precisione del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, specializzato nell’individuazione e recupero di reperti rubati e nella tutela dei tanti capolavori.
De “L’Arte Ritrovata” sono curatori Daniela Porro e Alessandro Mandolesi, che con orgoglio hanno presentato una a una le 30 opere definite dal Colonnello Alberto Deregibus, ”esempio di una nuova cultura della legalità”. Perché il nostro paese è stato troppo a lungo un luogo di saccheggio archeologico e di furti a opera di ignoti che hanno poi ceduto questi tesori ai grandi ricettatori o collezionisti, inseriti nella fitta e oscura trama del commercio internazionale che ha alimentato anche prestigiose collezioni di compiacenti musei stranieri.
Purtroppo, nonostante il continuo e scrupoloso monitoraggio del territorio, e il sequestro di migliaia di reperti, solo un esiguo numero rispetto al complesso dei capolavori depredati è stato restituito dai Carabinieri alla comunità. Alcune sono state ritracciate solo poco prima che “sparissero” dal panorama artistico ufficiale: come proprio l”Artemide”, reperto di età augustea oggetto di scavo clandestino nell’area di Caserta, sequestrata dall’Arma ad un soffio dall’essere trasportata all’estero per essere venduta a un prestigioso museo.
“L’arte Ritrovata”, curata del Direttore del Museo Nazionale Romano Daniela Porro e dall’archeologo Alessandro Mandolesi, potrà essere visitata dal 7 giugno al 26 gennaio 2020.
Photo Credits: Ufficio Stampa “L’Arte Ritrovata”, Centro Europeo per il Turismo e la Cultura.