Con un  comunicato diffuso nella mattinata di oggi, la Fondazione Franco Zeffirelli ha annunciato al mondo la morte dello storico regista fiorentino Franco Zeffirelli. Malato da tempo al punto da sospendere le sue rituali attività teatrali a cui tutt’ora stava lavorando, l’autore ha infine ceduto all’età di novantasei anni. Da alcuni giorni, Zeffirelli aveva ricevuto l’estrema unzione, e la famiglia stava già organizzando i saluti per un’icona del cinema italiano. “Si è spento serenamente“, recita il comunicato, “al termine di un lungo male. Sarà sepolto nel cimitero delle Porte Sante a Firenze“. La camera ardente si terrà in Campidoglio nei prossimi giorni, presumibilmente aperta al pubblico.

Si è spento all’età di 96 anni Franco Zeffirelli, ultima icona della Cinecittà classica. Amato in tutto il mondo, aveva portato al cinema le opere più amate di Shakespeare

Franco Zeffirelli è stato con ogni probabilità uno dei registi italiani più amati e di maggior successo commerciale nel mondo. Nato nel capoluogo toscano nel 1923, il regista aveva mosso i primi passi come assistente di Luchino Visconti,  per  poi passare alla regia nei primi  anni ’60. In un periodo segnato dall’esplosione dell’industria culturale italiana, Zeffirelli rappresentò un’icona di stile e classicismo, vicino all’estetica di Hollywood più che allo sperimentalismo di Cinecittà. I suoi lavori, di incredibile successo internazionale, spaziarono dalle trasposizioni di Shakespeare (di cui rimane probabilmente il principale adattatore dello schermo), alle regie teatrali dedicate alla lirica. Nel corso degli anni si avvicinò al mondo della televisione e dei documentari, mantenendo un grande successo popolare. Negli anni ’90 fu senatore per Forza Italia, dedicando poi gli ultimi anni di vita esclusivamente all’attività teatrale. Cattolico, sarà sepolto nella cappella di famiglia, a Firenze.