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Olimpiadi Milano-Cortina 2026, Raggi e Di Maio esultano. Rabbia social: “Vergognatevi…”

Le Olimpiadi Invernali 2026 che si svolgeranno a Milano e a Cortina fanno esultare l’Italia. Tuttavia, come sottolinea Globalist.it, riportano alla memoria di tutti la durissima battaglia condotta dalle amministrazioni a cinque stelle contro le Olimpiadi nel nostro paese.

Ecco perché ha destato scalpore, rabbia e imprecazioni sui social media il giubilo con cui la sindaca di Roma Virginia Raggi e il vicepremier Luigi Di Maio hanno accolto la notizia. Proprio loro due che si erano scagliati contro lo spreco che avrebbero rappresentato le Olimpiadi a Roma.

Secondo il terrificante meccanismo dei social media è immediatamente partita la sassaiola degli insulti. Specie da parte dei cittadini romani inferociti per vedere le Olimpiadi strappate e celebrate invece a Milano. Ma soprattutto, è quello che appare come un “salire sul carro del vincitore” da parte di M5S che sta scatenando una nuova ondata di rabbia verso la sindaca della Capitale.

Su Twitter, infatti, Virginia Raggi ha scritto: “Olimpiadi invernali del 2026 si faranno in Italia. Complimenti a tutti coloro che hanno lavorato per questo risultato. Congratulazioni ai colleghi sindaci Sala e Ghedina, buon lavoro”. Le ha fatto eco Luigi Di Maio che in una nota ha scritto: “I Giochi Olimpici e Paralimpici invernali del 2026 si terranno in Italia, a Milano e Cortina. Potremo vedere da vicino i nostri campioni, ammirare la fiaccola accesa. Lo sport è una cosa straordinaria. Ed oggi è una giornata importante, proprio perché ha vinto lo sport, la sua purezza e l’entusiasmo di un intero Paese, lontano da ogni logica di potere, lontano da ogni interesse. L’Italia saprà dare il meglio di sé e saprà vincere come fa ogni volta che gioca da squadra”.

Giochi olimpici invernali 2026, vincono Milano e Cortina!

(notizia del 24 giugno 2019) AGGIORNAMENTO ORE 18:44 – L’Italia sarà la sede delle Olimpiadi invernali 2026. Vincono Milano e Cortina, sogno olimpico per l’Italia. Il nostro Paese tornerà così a organizzare un’edizione delle Olimpiadi, 20 anni dopo i Giochi invernali di Torino 2006.

Cresce l’adrenalina per l’annuncio, oggi 25 giugno, del luogo dove si svolgeranno i Giochi olimpici invernali 2026. Milano e Cortina incrociano le dita e sperano. A Losanna, in Svizzera, c’è anche il premier Giuseppe Conte. “Sono qui per sostenere l’Italia, c’è tutto un Paese unito – ha detto il presidente del Consiglio, come riporta sul sito dell’Ansa Paolo Cappelleri -. Un Paese compatto. Che ovviamente rivendica la legittima ambizione di poter offrire questa opportunità a tutte le delegazioni che ospiteremo. Vediamo, ma siamo molto uniti e determinati”.

Allo SwissTech Convention Center di Losanna il Comitato olimpico (Cio) sceglierà la città ospitante dei Giochi invernali 2026 fra Milano-Cortina e Stoccolma-Aare. I bookmaker inglesi, che scommettono su tutto, danno Milano-Cortina favorita su Stoccolma-Aare. Ma è difficile prevedere tutte le variabili che condizionano la sessione del Cio. Una sorta di conclave papale dello sport internazionale.

Gli 82 delegati voteranno alle 16 a porte chiuse. E alle 18 il presidente del Cio, Thomas Bach, aprirà la busta annunciando la vincitrice. Entrambe a carattere regionale, le due candidature sono protagoniste di un testa a testa che dura da otto mesi. Una corsa iniziata oltre un anno fa. La Lega, alleata ha sposato il progetto. E così a settembre 2018 si è saldato una sorta di “asse dei realisti” fra il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, di centrosinistra, e i governatori in quota Carroccio di Lombardia e Veneto, Attilio Fontana e Luca Zaia.

Non senza qualche difficoltà nell’analisi di costi e benefici, il progetto ha retto anche grazie al lavoro diplomatico del sottosegretario leghista allo Sport, Giancarlo Giorgetti, che il 5 aprile ha consegnato le garanzie del Governo alla Commissione di valutazione del Cio. Poco prima che arrivasse il supporto del primo ministro svedese Stefan Lovfen a Stoccolma-Aare, forte di un consenso popolare alle Olimpiadi decisamente scarso rispetto all’81% registrato in Italia.

Photo credits: Twitter

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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