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Gigi Buffon, clamoroso ritorno alla Juve. Ma i tifosi sono divisi

Colpo di scena. Niente Porto, nemmeno Atalanta o il Monchengladbach: Gigi Buffon fa un passo indietro e torna alla Juve. Ma fra i tifosi e sui social scoppia la polemica. C’è chi non lo vuole. E attacca: “Che torna a fare Gigi?”.

Dopo l’esperienza di Parigi al Psg, l’ex numero 1 della Nazionale ha deciso di chiudere la carriera nella squadra con cui ha giocato ininterrottamente dal 2001 al 2018. Un anno di contratto e poi, magari, un futuro dirigenziale.

Nessuna sfida a Szczesny. Buffon sarà il suo vice, giocherà la Coppa Italia, qualche partita per far rifiatare l’attuale numero 1 bianconero. E soprattutto potrà riprovare,  almeno per una volta ancora, l’inseguimento all’ossessione che si chiama Champions League. L’affare era stato anticipato da un criptico post via social del suo amico Iker Casillas.

“Gli acquisti della Juventus sono fatti da Houdini. Magia pura”, aveva scritto lo spagnolo. Un riferimento che per tutta la giornata i più avevano cercato di decriptare. Alla fine voleva anticipare quello che ormai è imminente: il ritorno di Buffon in bianconero. Lui stesso aveva lasciato degli indizi: “L’unica regola del viaggio è non tornare come sei partito: torna diverso”, aveva scritto un paio di giorni fa il portiere. Ora, con l’imminente ritorno alla Juve, quelle parole acquistano improvvisamente un senso più chiaro.

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Buffon annuncia l’addio alla Juventus. Ma potrebbe giocare ancora…

(notizia del 17 maggio 2018) “Sabato contro il Verona sarà la mia ultima partita con la Juventus”. Gigi Buffon conferma il suo addio, nella conferenza stampa all’Allianz Stadium, giovedì 17 maggio.

“Credo – aggiunge in lacrime – sia il modo migliore per finire questa grandissima avventura, con altre due vittorie. Avevo temuto di arrivare alla fine della mia avventura da sopportato o da giocatore che aveva fuso il motore, posso dire che non è così e ne sono orgoglioso”.

È un addio alla Juventus, ma non al calcio giocato, in realtà, come sottolinea Eurosport.com. Il portierone, sabato contro il Verona, dirà addio alla maglia bianconera ma non ha ancora deciso che cosa farà da lunedì in avanti. Qualche giorno di pausa, un’ulteriore riflessione. E, poi, il verdetto. Che potrebbe vederlo nuovamente in campo con un’altra squadra o no. Perché Andrea Agnelli, gran cerimoniere dell’evento, ha già avanzato a Gigi l’offerta per un ruolo dirigenziale.
“Mi sono arrivate proposte stimolanti sia in campo sia fuori e la più stimolante me l’ha fatta Andrea Agnelli“, ha spiegato Buffon. “Lascio passare questi tre giorni, poi prenderò la decisione definitiva, in piena serenità, che alla fine sarà di seguire quello che urla la mia indole e la mia natura”. “Per me l’essenza della vita – aggiunge – è trovare una sfida e battersi per questa sfida”.

Per Buffon è anche l’addio definitivo alla Nazionale. “Se ero diventato un problema tre mesi fa – ha detto – non oso pensare cosa potrebbe essere tre mesi dopo e ipoteticamente tra sei mesi/un anno, diventerebbe estremamente complicato da gestire, una cosa dalla quale voglio tenermi lontano, non penso di meritarlo. La Nazionale ha già grandi e giovani portieri che hanno bisogno di fare le loro esperienze”.

“Grazie di cuore per questi 17 anni a Gigi Buffon”, “l’anno prossimo prossimo il portiere della Juventus sarà Szczesny“, ha aggiunto il presidente della Juventus Andrea Agnelli. “I suoi numeri sono pazzeschi, con la Juve ha vinto 26 trofei, giocato 17 stagioni straordinarie, qualsiasi decisione prenderà avrà il mio pieno supporto”.

Photo credits: Twitter

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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