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Apple shock, il papà dell’iPhone se ne va: ecco perché

Ha disegnato l’iPhone, l’iPad, il MacBook, l’iPod. Ma adesso improvvisamente tutto finisce. Sì, perché Sir Jonathan “Jony” Ive ha deciso di lasciare Apple dopo 27 anni. Quasi tre decenni di carriera. Una notizia che ha sconvolto l’America high-tech e non solo.

In un’intervista esclusiva al Financial Times, Ive ha rivelato che lascerà Apple per fondare la sua nuova piattaforma creativa, una nuova azienda di industrial design “di altissimo livello”. Il nome? LoveFrom. Non si sa ancora molto di questa nuova avventura, che partirà a pieno regime nel 2020.

Certamente, tuttavia, “Apple sarà il nostro primo cliente”, ha annunciato Ive al Financial Times. Cinquantadue anni, investito “Sir” dalla Regina Elisabetta nel 2012, Ive ha rivoluzionato l’industrial design con le sue “opere” in Apple. Sotto alcuni semplici ma precisi imperativi, ricorda Repubblica, come “less is more”, “la forma segue la funzione” e una certa ispirazione al movimento artistico e architettonico del XX secolo “Bauhaus”.

Si tratta di un colpo non facile da riassorbire per Apple. La perdita di Ive rappresenta molto, forse troppo. Il numero uno del colosso di Cupertino, Tim Cook, erede di Steve Jobs, ha minimizzato. “L’azienda evolve e poi abbiamo in casa il miglior team di designer nel mondo – ha dichiarato al FT – e avremo comunque il piacere di continuare a lavorare ancora con Jony. Non potrebbe andare meglio”

Ma è chiaro che sono parole di circostanza. Servono a mascherare una realtà che non favorisce Apple. Appena pochi mesi fa ha lasciato anche l’allora responsabile delle vendite online e al dettaglio Angela Ahrendts. Proprio nel mezzo delle tensioni commerciali tra Usa e Cina (due Paesi estremamente important rispettivamente per ideazione e produzione di Apple). Adesso il futuro del più importante colosso della telefonia di ultima generazione è sempre più nelle mani di Tim Cook. Che però non può permettersi di sbagliare una mossa. La concorrenza, specie da Oriete, è sempre più agguerrita.

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Photo credits: Twitter

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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