Cinema

Colazione da Tiffany: quando Audrey Hepburn ha preso il posto della Monroe

“Colazione da Tiffany” è un classico indimenticabile, ha dettato anche regole di stile e ha reso ancora più celebre un’icona come Audrey Hepburn.
Ogni anno non può non essere inserito in un passaggio televisivo. Sabato 29 giugno Paramount Channel ha deciso di dedicargli la prima serata e se non l’avete ancora fatto vi consigliamo di vederlo. Vi raccontiamo in questo articolo i motivi per cui valga la pena farlo e cosa ha reso il film diretto da Blake Edwards un vero e proprio cult.

Colazione da Tiffany: cast e trama

Holly (A. Hepburn) è una ragazza di New York, abituata al lusso e ad una vita di piena libertà. Paul (G. Peppard) è un giovane scrittore, mantenuto da una ricca signora. I due abitano nello stesso edificio e si innamorano ben presto l’uno dell’altro. Tuttavia Paul conserva i suoi antichi legami, mentre la giovane donna non si perita di accettare il denaro da un detenuto, che utilizza le visite dell’ignara Holly per trasmettere messaggi ai suoi emissari. Rinviato nel Texas il marito, già abbandonato, di Holly e respinta la matura amica di Paul, sembra che si preparino giorni migliori per i due giovani.

Colazione da Tiffany: curiosità

1. Il film è tratto dall’omonimo romanzo di Truman Capote.

2. Gli abiti indossati dalla Hepburn sono dello stilista Givenchy.

3. Pur essendoci nel titolo, non fatevi ingannare, il lungometraggio non è incentrato solo sulla colazione – momento in realtà presente soltanto all’inizio.

4. Uno degli elementi che ha fatto passare alla storia questa pellicola è “Moon River”, il brano composto da Mancini (musica), con testo di Johnny Mercer. Fu insignito dell’Oscar come Miglior Canzone e sembra che sia stata proprio l’attrice britannica la fonte di ispirazione per la malinconia insita in queste note.

5. Henry Mancini è autore dell’intera colonna sonora del film, insignita dell’Oscar nel 1962.

colazione da tiffany

6. Tutti associamo quest’opera alla Hepburn, ma in realtà quando Capote vendette i diritti del libro, aveva immaginato un’altra star, Marilyn Monroe, nei panni di Holly. L’attrice fu anche scritturata, ma in seguito il suo agente si rifiutò perché temette che quel ruolo di escort avrebbe nuociuto all’immagine della diva.

7. La Hepburn è sinonimo di eleganza e le fu cucita addosso la parte, modificando la sceneggiatura, da cui furono tolti i riferimenti alla bisessualità della protagonista.

8. Il finale del film e quello del romanzo differiscono anche perché bisognava rispettare certi canoni di Hollywwod, ma non vogliamo spoilerare per chi ancora non lo avesse visto.

9. La troupe ha dovuto realizzare molto velocemente le riprese presso il negozio di Tiffany poiché nel giro di poco tempo era previsto il passaggio del corteo di Nikita Sergeevič Chruščëv, politico e militare sovietico.

10. Nel corso delle riprese si sono alternati ben nove gatti per tutte le scene previste.

11. La Hepburn non amava i biscottini danesi, avrebbe preferito che fossero sostituiti da un gelato. Blake Edwards, però, non accolse la richiesta.

 

Colazione da Tiffany

Colazione da Tiffany frasi

1. Holly: Un uomo si giudica dagli orecchini che ti regala…

2. Holly: Se io trovassi un posto a questo mondo che mi facesse sentire come da Tiffany… comprerei i mobili e darei al gatto un nome!

3. O.J. Berman: [parlando di Holly] È una matta autentica. E sai perché? Perché Holly è convinta di tutte le idiozie che afferma. Intendiamoci, a me è simpatica da morire, su questo non c’è alcun dubbio, ma io ho un’anima da artista, ecco, e se non sei un artista non la puoi apprezzare, perché è un fatto di… fantasia, mi sono spiegato?

4. Holly: Qualche volta è bello essere presa per una balorda.

5. Holly: Io e il mio gatto… siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene.

6. Liz: A quanto pare Amore ha scagliato una delle sue frecce. Chi è? Una commessa? Una cameriera? No, dev’essere una donna ricca, vero? Una che possa aiutarti.

Paul: Per quanto strano, è una ragazza che non può aiutare nessuno, neanche se stessa. Al contrario sono io che posso aiutare lei. E il cambio non mi dispiace.

7. Holly: Credi che io ti appartenga?

Paul: Esattamente, proprio cosi.

Holly: Lo so, lo credono sempre tutti, ma il guaio è che tutti si sbagliano.

Holly: Non permetterò a nessuno di mettermi in gabbia.

Paul: Non voglio metterti in gabbia, io voglio amarti.

Holly: È la stessa cosa.

8. Paul: Insomma stai per sposarti.

Holly: Beh, José me l’ha fatto capire anche senza tante parole.

Paul: E cioè quattro.

Holly’: Eh?

Paul: Beh, sì, sono quattro, al massimo. Mi… vuoi… sposare… Holly?

Paul: Sono innamorato di te.

9. Holly: Voglio dire… qualsiasi gentiluomo con un minimo di chic ti dà un cinquanta per la custode e io chiedo almeno altri cinquanta per il taxi.

10. Paul: Potremmo fare eseguire un’incisione?

Commesso di Tiffany: Beh, direi di sì. Sì, senza dubbio. Ho l’impressione, però, che prima dovrebbero effettuare un qualche acquisto… se non altro per disporre di un oggetto su cui eseguire l’incisione.

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