Solo pochi giorni fa era stato premiato dall’Associazione della stampa estera in Italia con due Globi d’oro, come miglior film e per la miglior colonna sonora. Ebbene, “Il traditore” di Marco Bellocchio ha convinto anche la stampa italiana, nella fattispecie il Sindacato Nazionale dei Giornalisti Cinematografici Italiani, che ha decretato il trionfo del film su Tommaso Buscetta trasformando in sette nastri d’argento le undici candidature totali conquistate. La notte del Teatro Greco di Taormina (splendida sede della cerimonia di consegna dei riconoscimenti, giunti alla settantatreesima edizione) è stata dominata dunque dal film che si era già distinto allo scorso Festival di Cannes (dove aveva concorso, come unico italiano in gara per la Palma d’oro), kermesse dalla quale era tornato a casa senza premi ma con tredici minuti di applausi e solidi consensi da parte della critica italiana e straniera (Le Monde lo ha definito “magnifico, il più bello e intelligente film di gangster dopo ‘Casino’ di Martin Scorsese”, il britannico Guardian “un grande film, audace” e Hollywood Reporter “Uno dei ritratti più rivelatori di Cosa Nostra”).

“Il traditore” di Marco Bellocchio trionfa ai Nastri d’Argento vincendo sette premi

Miglior film, miglior regia, miglior attore protagonista (Pierfrancesco Favino), miglior attore non protagonista (Fabrizio Ferracane e Luigi Lo Cascio), miglior sceneggiatura (Bellocchio, Rampoldi, Santella, Piccolo, La Licata), miglior montaggio (Francesca Calvelli) e miglior colonna sonora (Nicola Piovani). Ha vinto tutti i premi più importanti “Il traditore”, trionfando in quella Sicilia in cui il film (che racconta del passaggio di Tommaso Buscetta da pericoloso e sanguinario membro di Cosa Nostra a collaboratore di giustizia) è parzialmente ambientato. Siciliani sono anche i non protagonisti che hanno trionfato nella loro categoria (Ferracane e Lo Cascio), tipicamente italiana la storia narrata ma universale il messaggio e indagine sull’animo umano condotta con la solita lucidità e senza giudizio dal regista di Bobbio. “Il trionfo di Bellocchio” ha spiegato Laura Delli Colli, Presidente del Sngci, “racconta l’importanza di un film che è riuscito a coniugare il pubblico e il successo internazionale con un contenuto che per noi giornalisti è anche molto forte dal punto di vista del cinema civile”. Continua dunque la marcia trionfale della pellicola di Bellocchio (oltre quattro milioni di euro al botteghino), che col tempo arricchisce la propria bacheca di premi importanti e gioisce per l’acquisizione della pellicola da parte dei ben 68 paesi stranieri in cui è stato venduto.

Nastri d’argento, premiati anche Pierfrancesco Favino, Luigi Lo Cascio e Fabrizio Ferracane

Tra gli altri premi consegnati durante la suggestiva notte di Taormina, nella cerimonia condotta da Anna Ferzetti (attrice moglie di Pierfrancesco Favino), vanno segnalati il Nastro d’argento per la miglior interpretazione femminile ad Anna Foglietta, splendida interprete del film di Ciro d’Emilio “Un giorno all’improvviso” (interpretazione per la quale Foglietta aveva ricevuto anche la candidatura ai David di Donatello). Miglior attrice non protagonista è stata invece decretata la splendida Marina Confalone, convincente e intensa nel ruolo di Zì Marì nel film di Edoardo De Angelis “Il vizio della speranza” (che concorreva ai Nastri con otto nomination).

Paola Cortellesi arricchisce la sua già affollata bacheca di trofei con il Nastro d’argento come miglior attrice di commedia per “Ma cosa ci dice il cervello” (diretto dal marito Riccardo Milani), mentre doppio è il premio vinto da Stefano Fresi: miglior attore di commedia (per “C’è tempo” di Walter Veltroni, “L’uomo che comprò la Luna” di Paolo Zucca e “Ma cosa ci dice il cervello”) e premio “Nino Manfredi”, consegnato dalla moglie Erminia e dalla nipote Sarah Masten.

Paola Cortellesi e Stefano Fresi premiati ai Nastri d’argento per “Ma cosa ci dice il cervello”

Sorpresa dell’edizione 73 dei Nastri d’argento è stato il premio assegnato nella categoria miglior commedia a “Bangla” dell’esordiente Phaim Bhuyian, che si è imposto su altri titoli importanti come “Bentornato Presidente” di Stasi e Fontana, e “Troppa grazia” di Gianni Zanasi. “Dedico questo premio ai ragazzi di seconda generazione e a tutti gli italiani, oltre che alla mia famiglia e a chi ha lavorato con me al film” ha dichiarato incredulo il ventiduenne originario del Bangladesh ma romano di Torpignattara, che del film è protagonista, autore e regista. “Questa vittoria è del tutto inaspettata; già passare da Youtube al cinema è stato un grande salto, non riesco proprio a credere a quello che mi sta accadendo”. Una storia che parla di accettazione, integrazione e amicizia, che ha conquistato i giornalisti del Sindacato italiano come anche i cronisti esteri, che gli hanno recentemente fatto vincere anche il Globo d’oro come miglior esordio.

“Bangla” di Phaim Bhuyian vince il Nastro d’argento come miglior commedia dell’anno

Non è una sorpresa, invece, il Nastro d’argento come film dell’anno vinto da “Sulla mia pelle” di Alessio Cremonini, con uno straordinario Alessandro Borghi nei panni di Stefano Cucchi. Dopo quattro David di Donatello, tre Ciak d’oro e un Globo d’Oro, la pellicola (partita dalla scorsa Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Orizzonti) incassa anche questo prestigioso riconoscimento oltre che l’ennesima conferma del suo indubbio valore civile. “Un film necessario, emozionante, coraggioso che, oltre il valore artistico, ha impresso una svolta determinante nel ‘caso’ anche giudiziario della tragica, sconvolgente vicenda di Stefano Cucchi“, recita la motivazione del premio, che sottolinea anche l’importanza del “valore di una ricostruzione oggettiva che, oltre la battaglia per la verità di Ilaria Cucchi, ha messo in scena con toccante semplicità anche il racconto del dramma privato di una famiglia che, nella sua sofferenza, non si è mai arresa“.

“Sulla mia pelle” di Alessio Cremonini film dell’anno secondo i giornalisti cinematografici italiani

Nella categoria miglior regista esordiente, il Nastro d’argento è stato assegnato ex aequo a Valerio Mastandrea per “Ride” e a Leonardo D’Agostini per “Il campione”, mentre tra i produttori ha vinto la società Groenlandia (fondata da Matteo Rovere e Sydney Sibilia) per “Il primo re” e “Il campione”.
Nastri d’Argento speciali sono andati a Noemi e a Serena Rossi: la prima ha vinto per la sua interpretazione della canzone “Domani è un altro giorno” di Ornella Vanoni nel film omonimo, la seconda per la sua incarnazione di Mia Martini nel film per la tv in due puntate “Io sono mia”.

La cerimonia di consegna dei Nastri d’argento sarà trasmessa in seconda serata su Raiuno lunedì 8 luglio.

Di seguito tutti i vincitori nelle categorie più importanti.

MIGLIOR FILM
Il traditore Marco Bellocchio
REGIA
Marco Bellocchio per Il traditore
REGISTA ESORDIENTE ex aequo
Leonardo D’Agostini per Il campione
Valerio Mastandrea per Ride
SCENEGGIATURA
Il traditore
MIGLIORE COMMEDIA
Bangla di Phaim Bhuiyan
ATTORE PROTAGONISTA
Pierfrancesco Favino per Il traditore
ATTRICE PROTAGONISTA
Anna Foglietta per Un giorno all’improvviso
ATTORE NON PROTAGONISTA
Luigi Lo Cascio, Fabrizio Ferracane per Il traditore
ATTRICE NON PROTAGONISTA
Marina Confalone per Il vizio della speranza
ATTORE COMMEDIA e PREMIO NINO MANFREDI
Stefano Fresi per C’è tempo, L’uomo che comprò la luna, Ma cosa ci dice il cervello
ATTRICE COMMEDIA
Paola Cortellesi per Ma cosa ci dice il cervello
MIGLIORE FOTOGRAFIA
Daniele Ciprì per Il primo re e La paranza dei bambini
MIGLIORI COSTUMI
Giulia Piersanti per Suspiria
MIGLIORE COLONNA SONORA
Nicola Piovani per Il traditore
CANZONE ORIGINALE
‘A speranza (Il vizio della speranza) autore e interprete Enzo Avitabile

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