Maltrattamenti in famiglia e in particolare sul figlio di appena 12 anni, segregato in casa come in una prigione. In base a queste accuse i carabinieri hanno arrestato una coppia residente ad Arzachena, in Costa Smeralda, su disposizione della procura di Tempio Pausania (Sassari).
Il bambino è stato trasferito in una comunità protetta. Stando alle gravissime accuse, i genitori lo avrebbero letteralmente segregato nella villetta di famiglia, definita una “casa degli orrori”. Sabato sera, 29 giugno, padre e madre sono usciti di casa per andare a cena. Prima, però, avrebbero chiuso a chiave nella sua camera il bambino.
A quanto sembra la porta non aveva maniglia interna quindi era impossibile per il 12enne aprirla. I carabinieri stanno interrogando anche i vicini di casa per cercare di capire se si sia trattato di un episodio isolato oppure ricorrente.
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Parolacce, spinte e punizioni ai bambini: arrestate tre maestre nel Bresciano
(notizia del 13 giugno 2019) Le telecamere nascoste, posizionate dalla polizia, hanno registrato continui episodi di maltrattamenti ai danni di bambini. Per questo a Rodengo Saiano (Brescia), le forze dell’ordine hanno arrestato tre maestre di un asilo nido.
Tutto è cominciato alla fine del 2018 su segnalazione di un genitore. Il quale aveva constatato alcune problemi di comportamenti nel figlio. A contribuire alle indagini degli investigatori anche le dichiarazioni di una ex dipendente che si era dimessa dalla struttura proprio dopo aver assistito ai comportamenti di sue colleghe.
Dalle immagini riprese dalle telecamere e dalle intercettazioni ambientali si vedono le tre insegnanti dire parolacce ai bambini. Ma anche spintonarli e impartire loro punizioni ritenute eccessive dall’accusa. Come il mancato cambio del pannolino o la sottrazione del cibo. Per questo ora le donne sono state arrestate con l’accusa di maltrattamenti aggravati e il gip del tribunale di Brescia ha disposto per loro l’obbligo di firma.