Cinema

Diabolik torna al cinema grazie a Mastandrea, Marinelli e Leone

Le voci giravano già da tempo e ora ne abbiamo la conferma. “Diabolik” torna sul grande schermo, a distanza di cinquantun anni, grazie alle menti intraprendenti dei Manetti bros, i quali hanno deciso anche di produrlo insieme a Rai Cinema.
Sulla carta le premesse sono allettanti e questo non può che creare grandi aspettative negli appassionati di questo mito così come nei cinefili. Vi raccontiamo le prime anticipazioni.

Diabolik: cast

Tocca a Luca Marinelli dar volto e corpo al Re del Terrore, un’altra sfida per un attore che ha già dimostrato forti doti camaleontiche. Accanto a lui una donna che unisce bravura e fascino, Miriam Leone, che non poteva che incarnare la femme fatale Eva Kant. A completare il terzetto dei protagonisti ci pensa Valerio Mastandrea, il quale vestirà i panni dell’ispettore Ginko.

Piccole curiosità: quest’ultimo aveva già interpretato un personaggio legato all’immaginario collettivo – nello specifico Lupin – nel fan- movie “Basette” di Gabriele Mainetti. Col regista de “Lo chiamavano Jeeg Robot” ha lavorato anche Marinelli offrendo performance memorabili come la scena in cui canta “Un’emozione da poco”.

Nel cast di “Diabolik” anche Giampaolo Morelli.

Diabolik: dichiarazione dei Manetti bros

«Una scelta di cui andiamo orgogliosi. Diabolik è un fumetto italiano, un mito dell’immaginario collettivo e abbiamo fortemente voluto che il cast fosse al cento per cento italiano. Nello scegliere i protagonisti non ci siamo basati sulla sola somiglianza, ma abbiamo cercato e trovato attori bravi, in grado di comunicare le giuste emozioni: Luca Marinelli, uno degli attori più versatili del nostro cinema, capace di portare sul grande schermo il fascino e la freddezza di Diabolik senza fargli perdere umanità; Miriam Leone, un’attrice di carattere, bella e sensuale, la perfetta Eva Kant e Valerio Mastandrea così empatico, in grado di rendere vincitore anche Ginko, l’antagonista da amare».

Manetti Bros al Comicon

Ecco cosa avevano raccontato i Manetti (già super apprezzati per “Song’e Napule” e “Ammore e malavita”) al Comicon: «il nostro non sarà affatto solo un film di cappa e spada. Non volevamo dargli alcuna connotazione che non fosse già presente nel fumetto, né renderlo un idolo oppure un insopportabile. Diabolik è un personaggio inventato, anarchico e anche feroce, ma nell’ambito del fumetto può andar “bene” se ammazzi una persona, se invece gli dai un contesto reale interviene tutt’altra lettura, interviene il dolore, non c’entra niente con la nostra storia. Che riguarda soprattutto l’incontro tra Diabolik ed Eva Kant, entrambi protagonisti assoluti del nostro film».

Questo, invece, avevano anticipato in merito ad ambientazione temporale e alle location che sono molto caratterizzanti: «Clerville è un Paese immaginario, abbiamo pensato per il momento a una sorta di Milano, benché fossimo partiti inizialmente da un’idea più francese, e abbiamo deciso di fare gli interni a Bologna, solo gli esterni a Milano, che non sarà la cartolina del Duomo ma avrà edifici riconoscibili. E poi per Ghenf abbiamo pensato a una città di mare del nord, puntiamo a Trieste. Come ambientazione, abbiamo pensato agli anni ’60». (apprendiamo su Cinecittànews).

Diabolik: credits

La sceneggiatura è stata realizzata a sei mani da Michelangelo La Neve e da Antonio e Marco Manetti, che hanno firmato il soggetto insieme a Mario Gomboli. Il film è una produzione Mompracem con Rai Cinema, prodotto da Carlo Macchitella e Manetti bros.

Il lungometraggio uscirà nelle sale italiane nel 2020 con 01 Distribution.

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