Un escursionista morto e altri due feriti, oltre a decine e decine di persone evacuate. Il giorno dopo l’eruzione violenta e improvvisa del vulcano di Stromboli, alle isole Eolie in Sicilia, il bilancio è pesante. E non basta. Perché questa mattina, 4 luglio, sono ancora al lavoro vigili del fuoco e Canadair.

Si tratta di spegnere sullo Stromboli gli ultimi focolai provocati dal lancio di lapilli lavici incandescenti, causati dall’eruzione, che hanno innescato il fuoco tra la vegetazione e i canneti. Gli aerei stanno operando sulle zone meno accessibili dell’isola.

Un’emergenza di fatto, comunque, finita. Che si riavvia alla normalità anche per gli abitati di Stromboli. Sono rimasti molti residenti e pochi turisti. La stragrande maggioranza degli ospiti ha preferito lasciare l’arcipelago con traghetti e aliscafi diretti a Milazzo.

In zona c’è anche la motovane Helga della Caronte & Tourist Isole Minori inviata dalla Regione Siciliana su richiesta del sindaco di Lipari. Una misura precauzionale nel caso in cui dovesse verificarsi la necessità di allontanamento della popolazione presente sull’Isola. Scenario al momento escluso. Gli incendi su Ginostra sono stati spenti da poco. Sono ancora attivi dei roghi sul lato di Stromboli. Hanno lavorato tutta la notte e sono ancora all’opera i vigili del fuoco anche con una motobarca e due Canadair, che hanno ripreso a volare all’alba.

Ieri una serie di violente esplosioni sono state registrate all’improvviso nel pomeriggio dal cratere del vulcano Stromboli dall’Ingv di Catania. Due trabocchi di lava scendevano dalla Sciara del fuoco. La caduta di lapilli ha subito provocando degli incendi nella zona dei canneti. Dei turisti per paura si erano lanciati in mare.

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