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Orrore a Roma: neonata trovata morta nel Tevere. Si indaga per omicidio

Gli investigatori procedono per omicidio colposo. Si indaga a ritmo serrato sul caso della neonata trovata morta nel Tevere, sabato 6 luglio. Dal fiume è emerso il corpicino di una bimba con ancora il cordone ombelicale, reciso con le forbici. A notarlo in acqua e a dare l’allarme, come riporta Alessia Marani sul Messaggero, è stato un pescatore d’anguille.

“Sembrava un pupazzetto”, ha raccontato ancora sconvolto alla polizia. Invece era una bambina dalla carnagione bianca, data alla luce viva nell’arco delle 24 ore precedenti. Forse nella notte o all’alba. La terrificante scoperta è avvenuta poco prima della località Centro Giano, a sud del ponte sul Raccordo Anulare, intorno alle 14:30. Sul posto sono accorsi i sommozzatori dei vigili del fuoco, gli agenti della Fluviale della polizia, la Scientifica, gli uomini dei commissariati di Spinaceto ed Esposizione.

Cesare Bergamini, spiega Il Messaggero, il pescatore d’anguille reso famoso dal film “Sacro Gra”, ha ancorato il corpicino alla vegetazione lungo gli argini, poi ha aspettato i soccorritori per accompagnarli sul luogo. I pompieri hanno recuperato la piccola e l’hanno adagiata sul battello di un vecchio ristorante dismesso. “Dietro la nuca era tutta arrossata come se avesse i segni di un colpo, di una contusione”, ha spiegato il pescatore.

Non è chiaro se la piccola sia stata gettata in acqua ancora viva o sia stata addirittura uccisa prima. Sarà l’autopsia a chiarire se la bimba avesse ingerito acqua nei polmoni o meno. Uno dei sospetti di chi indaga è che possa trattarsi di una prostituta a cui i suoi sfruttatori hanno sottratto la bimba, l’hanno uccisa e gettata via appena venuta alla luce. Per rimandare la madre subito sulla strada. Le indagini puntano, quindi, anche al mondo del sesso a pagamento e dei suoi protettori.

Ma si indaga anche per capire se si sia trattato di una gravidanza non desiderata che ha spinto la mamma a disfarsi della bambina. La vicenda ha riportato alla mente il dramma di Giuseppina Orlando, la mamma di 38 anni che a pochi giorni dal Natale scorso, con le sue due gemelline malate di appena quattro mesi in braccio, Sara e Benedetta, si gettò da Ponte Testaccio. Le piccole non sono mai state ritrovate.

Cesare Bergamini, il pescatore che ha trovato il corpicino della bimba nel Tevere

Photo credits: Twitter

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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