E’ arrivata l’estate e, con la bella stagione, tutti ci sentiamo più liberi, felici e spensierati, soprattutto in vacanza. C’è chi si divide tra mare e montagna, chi li preferisce entrambi. Ma, in particolare, in tanti scelgono di trascorrere le ferie estive nelle località balneari, esponendo la propria pelle ai raggi del sole e all’acqua del mare. Sono tanti i miti circa l’influenza del sole e dell’acqua salata sul nostro organo più esteso (dell’apparato tegumentario: lo sai che la pelle ha una superficie di circa 2m² e protegge tutto ciò che c’è al di sotto?). Quante volte vi hanno detto “il sole fa bene, l’abbronzatura evita la depressione, basta crema protettiva”? E non solo conoscenti o parenti, ma queste affermazioni si sentono spesso anche divulgate dai mass media. Tutto ciò è davvero pericoloso: si tratta dei soliti falsi miti che, in modo sconsiderato, mettono in pericolo la vostra salute.

La realtà è ben diversa, soprattutto per la vostra pelle. L’abbronzatura è un fatto puramente estetico e null’altro! Il sole fa male alla pelle, se si mettono sul piatto della bilancia i rischi e i benefici. E, in questo caso, i pericoli superano di gran lunga gli effetti vantaggiosi. Ovviamente la risposta è sempre nel giusto mezzo, mai esagerare in un senso o nell’altro. E’ sbagliato prendere il sole in modo sconsiderato, come è sbagliato essere vittima della psicosi dei raggi solari. Bisogna sempre adottare dei piccoli accorgimenti.

Cosa significa abbronzarsi? Questa domanda potrebbe sembrare banale, ma non è così, perché in tanti non sanno cosa succede alla propria pelle con la tintarella. L’abbronzatura è un modo della nostra pelle di difendersi dal sole, grazie alla presenza della melanina, che è un pigmento che ci protegge dai raggi UV. Solo il 5% di essi viene riflesso, il resto viene assorbito negli strati più interni dei tessuti e la luce si riflette sulle cellule. Queste assorbono una parte di energia, la restante penetra ancora più in profondità, incontrando i melanociti, le cellule che producono melanina.

Ne esistono due tipi, la eumelanina, delle persone brune e la feomelanina, delle persone rosse. I biondi le possiedono entrambe. Ovviamente il colore della pelle e la conseguente abbronzatura dipendono dalla presenza di questo “pigmento”, che agisce in 2-3 giorni. L’effetto dell’abbronzatura, però, può essere anche visibile immediatamente, questo perché nell’epidermide c’è una piccola scorta di melanina, che interviene tempestivamente. Dunque, il sole fa davvero male alla pelle? Non esiste una risposta univoca, ma c’è un ragionamento piuttosto complesso da fare. Se, da un lato, i raggi UV, UVA, UVB aumentano il rischio di tumore alla pelle e velocizzano l’invecchiamento cutaneo, dall’altra contribuiscono all’assorbimento della Vitamina D.

Nella sua forma attivata, la vitamina D agisce in realtà come un ormone che regola vari organi e sistemi e ha un’azione modulante nei confronti dell’infiammazione e del sistema immunitario. E, secondo gli studi fatti dall’AIRC (Fondazione per la Ricerca sul Cancro), la vitamina D ha dimostrato di svolgere attività potenzialmente in grado di prevenire o rallentare lo sviluppo del cancro. Infatti frena la crescita delle cellule, ne favorisce la differenziazione e la morte programmata (apoptosi), e riduce la formazione di nuovi vasi (angiogenesi).

Questo, però, non significa che sia necessario prendere il sole in modo del tutto imprudente: non è necessario essere colpiti dai raggi del sole per ore ed ore per assorbire Vitamina D. Bensì, anche secondo i consigli della Fondazione Umberto Veronesi, bastano 40 minuti al giorno, anche solo in canotta e pantaloncini al sole. Basta dunque una passeggiata in estate, per fare il pieno di Vitamina D che, principalmente, protegge la salute delle nostre ossa e previene l’osteoporosi. Senza dimenticare che possiamo anche sintetizzarla attraverso alcuni cibi come, ad esempio, pesci grassi, in particolare sgombro, aringa, tonno, carpa, anguilla, pesce gatto e salmone.

La regola generale, per preservare la salute della nostra pelle, è quella di abbronzarsi con moderazione, utilizzato delle creme SPF (con fattore di protezione), in base al nostro fototipo. Per questo è bene chiedere il consiglio di un dermatologo, che saprà indicarci la giusta prevenzione. Inoltre è d’obbligo proteggere i bambini (e i ragazzi fino ai 15 anni) con creme a schermo totale. La nostra pelle ha una sorta di “memoria” e una scottatura crea una cicatrice invisibile. I danni causati dal sole, nel tempo, possono dare vita a carcinomi baso e spinocellulari e, nei casi più gravi, melanomi. Inoltre il sole è nocivo per gli occhi: potrebbe dare vita a “scottature” dell’occhio, che non hanno conseguenze a lungo termine, ma sono spesso fastidiose o dolorose. Sono frequenti fotocheratiti e fotocongiuntiviti, che non sono da trascurare.

E cosa dire dell’effetto dell’acqua di mare (salata) sulla nostra pelle? In questo caso, possiamo essere ben lieti dei benefici che questa può apportare all’epidermide. L’acqua del mare contiene minerali come il cloro, bromo, calcio, magnesio e iodio, che hanno un effetto “disinfettante” sulla pelle. Inoltre potenziano l’azione di alcune proteine in grado di agire in modo antisettico e antimicotico, prevenendo le infezioni. Addirittura, l’acqua di mare previene e migliora disturbi della pelle come acne, dermatite seborroica e anche cicatrici e ferite, dato che “pulisce” la pelle in profondità.

Anche chi soffre di psoriasi può avere dei benefici. L’acqua salata può anche avere effetti negativi, ma solo se accompagnata dai raggi del sole. I cristalli di sale, depositati sulla nostra pelle, diventano una sorta di specchio per i raggi UV, favorendo la disidratazione. La pelle può apparire screpolata, arrossata e, anche negli occhi, il sale può essere davvero fastidioso. Per questo è bene, dopo una giornata di mare, lavare via con cura la salsedine, con l’acqua dolce. 

Attenzione alla vostra pelle se invece soffrite di rosacea: sciacquatevi tutte le volte che potete, con acqua dolce. Soprattutto prima di esporvi al sole. E’ bene utilizzare delle creme lenitive e rigeneranti, a base di fospidina, vitamina C, delta lattone e Q10, per ridare idratazione e tonicità alla pelle. In ogni caso, con o senza condizioni pregresse, è bene tenersi idratati dall’esterno (attraverso prodotti per uso topico). Ma anche dall’interno, bevendo almeno 1,5L di acqua al giorno, mangiando cibi ricchi di acqua, come verdure e frutta, o alimenti ricchi di Beta-Carotene.