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Allarme scuola: uno studente su tre non comprende un testo in italiano

In Italia gli allievi dell’ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado che raggiungono risultati molto bassi in Italiano sono circa il 13% del totale. Tuttavia questa quota supera il 20% in Campania, Basilicata e Sicilia, per arrivare al 25% in Calabria.

I dati emergono dal Rapporto sulle prove Invalsi del 2019 presentate alla Camera dei Deputati oggi 10 luglio. I dati dicono inoltre che in alcune regioni del Mezzogiorno (in particolare Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna) c’è un maggior numero di allievi con livelli di risultati molto bassi. In modo particolare in Matematica e Inglese.

I bambini delle elementari hanno buoni risultati a scuola in Italiano, molto simili in tutto il Paese. Per Matematica si riscontrano valori più bassi della media nazionale in Campania e Sardegna. Una tendenza che diviene più evidente nei gradi scolastici successivi. Nelle classi quinte della scuola primaria aumentano le differenze dei risultati medi. Con una polarizzazione degli esiti tra le regioni centro-settentrionali e quelle del Mezzogiorno. In alcune regioni del Sud, in particolare Campania, Calabria, Sicilia, l’Istituto osserva un numero elevato di allievi con livelli di risultati molto bassi, soprattutto in Matematica.

I dati del Rapporto Invalsi evidenziano “innegabili motivi di preoccupazione”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti. “L’Invalsi è uno strumento che consente di avere una foto articolata e dettagliata del nostro lavoro, consente di analizzare eccellenze e criticità del sistema per realizzare azioni puntuali ed efficaci”, ha proseguito il ministro.

“Come ministero – ha proseguito Bussetti – siamo convinti dell’importanza della valutazione standardizzata degli apprendimenti. La quale però si deve integrare e affiancare all’insostituibile ruolo della valutazione dei docenti. Dobbiamo portare avanti la valutazione delle attitudini mettendo al centro gli studenti e le loro potenzialità. La scuola deve formare individui autonomi e liberi, cittadini responsabili e consapevoli. Credo sia un obiettivo sul quale abbiamo lavorato. Quest’anno l’illustrazione dei risultati Invalsi presenta motivi di novità e interesse”.

Photo credits: Twitter

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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