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Tinto Brass ricoverato d’urgenza in terapia intensiva, il bollettino medico

Il celebre regista Tinto Brass è ricoverato a Roma in terapia intensiva all’ospedale Sant’Andrea. Maestro del cinema erotico italiano, 86 anni, il regista ha avuto un malore e la moglie, Caterina Varzi, ha chiamato l’ambulanza. Già nel 2010 Brass aveva avuto un ictus. L’ospedale fa sapere che il regista non è in pericolo di vita: “Discrete condizioni generali, è vigile e collaborante”, si legge nel bollettino diffuso dall’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea. “A seguito di accertamenti medici il paziente ieri è stato trasferito in una unità di terapia intensiva. Risulta al momento in discrete condizioni generali, vigile e collaborante. Ulteriori esami sono tutt’ora in corso”. Il regista era stato portato in ospedale “alle 6.00 dello scorso 9 luglio”.

La lunghissima carriera di Brass è comincita negli anni Sessanta con film che fin da subito attirano le attenzioni della censura. Non tanto per i contenuti erotici ma per quelli politici. Il suo primo film Chi lavora è perduto (1963), affrontava il tema di un giovane che stenta ad integrarsi nella società.

Ma sono titoli come La chiave con Stefania Sandrelli, Senso ’45 dal racconto di Camillo Boito con Anna Galiena a tributargli il titolo del maestro dell’erotismo sul grande schermo. Erotismo mai fine a se stesso ma sempre legato al discorso sul potere come Salon Kitty con Helmut Berger, ambientato in una casa di tolleranza nella Berlino nazista.

Nato a Milano il 26 marzo 1933 dopo la laurea in giurisprudenza, Tinto Brass si è trasferito negli anni ’50 a Parigi dove ha lavorato come archivista presso la Cinematheque Française. L’approdo al cinema è come aiuto regista di Alberto Cavalcanti e di Joris Ivens e poi come aiuto di Roberto Rossellini per India e Il generale Della Rovere, entrambi del 1959. Tra gli altri titoli della sua lunga filmografia Caligola (1980), interpretato da Malcolm McDowell, ambientato nella Roma antica.

Anna Galiena e Gabriel Garko in “Senso ’45” di Tinto Brass

Photo credits: Twitter

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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