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ULTIMA ORA – Presunti fondi russi alla Lega: aperta un’inchiesta a Milano

I magistrati della procura di Milano hanno aperto un fascicolo di inchiesta sulla vicenda dei presunti fondi russi alla Lega. Ciò a seguito delle inchieste giornalistiche sia del sito americano BuzzFeed (la notizia è di ieri 10 luglio), sia del settimanale L’Espresso nei mesi scorsi.

BuzzFeed: “Soldi alla Lega dalla Russia”. Salvini: “Follie, vi querelo”

(notizia del 10 luglio 2019) Una trattativa segreta tra emissari di Matteo Salvini e alcuni uomini d’affari russi per negoziare un finanziamento milionario di Mosca alla Lega. La notizia emerge da un file audio diffuso in esclusiva dal sito statunitense BuzzFeed. Tanto basta perché il mondo della politica italiana sia di nuovo in subbuglio.

Si apre un ennesimo fronte polemico che coinvolge in pieno il partito con più consensi fra gli italiani alle ultime elezioni europee: la Lega, appunto. Questa volta però le conseguenze sono imprevedibili. In gioco c’è la credibilità dell’Italia a livello internazionale. Le opposizioni chiedono a gran voce che il vicepremier Salvini riferisca in Parlamento sulla vicenda.Il sito di informazione online americano spiega che il 18 ottobre scorso Gianluca Savoini, dell’entourage del leader leghista, si è incontrato con altre cinque persone, due italiane e tre russe, allo storico Hotel Metropol di Mosca.

E nell’audio ottenuto, scrive BuzzFeed, “si sentono negoziare i termini di un accordo”. Un’intesa scabrosa poiché servirebbe, sostiene il giornale online, “a inviare milioni di dollari frutto dei proventi del petrolio russo al partito di Salvini, attraverso un canale riservatissimo”.

Nell’audio si sente Savoini dire in inglese: “Il prossimo maggio ci saranno le elezioni in Europa. Noi vogliamo cambiare l’Europa. E una nuova Europa deve essere vicina alla Russia come prima, perché vogliamo riprenderci la nostra sovranità. Salvini è il primo che vuole cambiare l’Europa. Insieme ai nostri alleati in Europa”.Nella registrazione, spiega ancora BuzzFeed, Salvini viene descritto con entusiasmo dai russi come “il Trump europeo”. Secca la replica del leader leghista e ministro dell’Interno (nella foto in alto con Putin a Roma lo scorso 4 luglio). “Ho già querelato in passato, lo farò anche oggi, domani e dopodomani – dice -. Non ho mai preso un rublo, un euro, un dollaro o un litro di vodka di finanziamento dalla Russia”.

Appena pubblicata la notizia in Rete è intervenuto l’ex premier Matteo Renzi. “O questa è una Fake News o questo è uno scoop clamoroso. Usare il petrolio russo per finanziare la Lega? Sarebbe pazzesco. L’unico che può chiarire è Salvini: deve chiarire lui, subito”. Quanto al segretario del Pd, Nicola Zingaretti, ha detto: “Rubli dalla Russia alla Lega per una campagna elettorale contro l’euro? Va tutto chiarito immediatamente”.

Photo credits: Twitter

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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