Perfetti sconosciuti, un film italiano, entra nel Guinness dei premiati e verrebbe da dire che va gridato ai quattro venti con orgoglio. Troppo spesso si sottolinea ciò che non va, ciò che non funziona e quando un’opera nostrana taglia un traguardo simile è giusto esserne fieri.
Al suo decimo lavoro (parliamo sul piano dei lungometraggi), Paolo Genovese ha realizzato un’opera che è entrata nella storia.
Era stato campione d’incassi del 2015 e in totale è arrivato alla cifra di 17,3 milioni di euro – una cifra davvero da capogiro per una nostra produzione. «I rifacimenti del progetto del regista romano hanno fatto registrare introiti nel mondo per 500 milioni di euro e in cantiere c’è anche il remake americano con protagonista Charlize Theron. L’attrice avrebbe visto il film durante un volo, stando a quanto raccontato dallo stesso Genovese nei mesi scorsi, e le sarebbe piaciuto moltissimo, al punto da volerne mettere in cantiere una nuova versione. Le trattative sono molto avanzate e serrate, seppur ancora in una fase iniziale di sviluppo» (dalla nota ufficiale).
Ecco come il regista di “The Place” ha commentato la notizia a La Repubblica: «ci sono film più belli, ma (Perfetti sconosciuti, nda) ha saputo intercettare un fenomeno sociale in cui tutti si sono identificati. Non so se mi ricapiterà mai, ho avuto fortuna».
Rinfreschiamo la memoria sul plot e sugli interpreti che hanno reso “magica” questa storia
«Ognuno di noi ha tre vite: una pubblica, una privata ed una segreta.
Un tempo quella segreta era ben protetta nell’archivio della nostra memoria, oggi nelle nostre Sim. Cosa succederebbe se quella minuscola schedina si mettesse a parlare?».
La sinossi ufficiale è breve – viene da pensare – perché la forza di quest’opera sta nella parola (sceneggiatura scritta con Filippo Bologna, Paolo Costella, Paola Mammini e Rolando Ravello) agita dagli attori, tutti di elevata qualità: Giuseppe Battiston, Anna Foglietta, Marco Giallini, Edoardo Leo, Valerio Mastandrea, Alba Rohrwacher, Kasia Smutniak.
«Nel corso di una cena, che riunisce un gruppo di amici, la padrona di casa Eva, ad un certo punto, si dice convinta che tante coppie si lascerebbero se ogni rispettivo controllasse il contenuto del cellulare dell’altro. Parte così una sorta di gioco per cui tutti dovranno mettere il proprio telefono sul tavolo e accettare di leggere sms/chat o ascoltare telefonate pubblicamente. Quello che all’inizio sembra un passatempo innocente diventerà man mano un gioco al massacro e si scoprirà che non sempre conosciamo le persone così bene come pensiamo. Col procedere della serata, in maniera progressiva, verranno svelati i lati segreti di ognuno dei nostri protagonisti, sino ad arrivare a un finale inaspettato, sicuramente amaro e cinico e pronto per stimolare varie riflessioni» (dalle note di Genovese).
Genovese sta lavorando al nuovo progetto cinematografico tratto dal suo romanzo “Il primo giorno della mia vita”, con ambientazione a New York. Di conseguenza molto probabilmente il cast sarà internazionale e non facciamo fatica a pensare che – visto il successo mondiale – gli attori saranno ben contenti di lavorare col nostro cineasta.
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