Ogni giorno che passa appare sempre più grave l’allarme per l’epidemia di Ebola in corso nella Repubblica democratica del Congo. L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha deliberato lo stato di “Emergenza Internazionale di Salute Pubblica”.

A preoccupare, riporta online l’Ansa, è l’espansione geografica dell’epidemia, con i casi che ora coprono un’area di 500 chilometri quadrati. La risposta, ha sottolineato il direttore generale dell’Oms, Thedros Adhanom Ghebreyesus, è stata ritardata anche dalla mancanza di finanziamenti alle cure.

È tempo che il mondo prenda coscienza e raddoppi gli sforzi – ha affermato -. Dobbiamo lavorare insieme in solidarietà con il Congo per mettere fine all’epidemia e costruire un sistema sanitario migliore. Un lavoro straordinario è stato fatto per quasi un anno nelle circostanze più difficili. Dobbiamo a questi operatori un contributo maggiore”.

Si calcola che in Congo siano almeno 750 i bambini colpiti dal virus Ebola: il 40% ha meno di 5 anni. Fino ad oggi quasi 2.500 persone sono state contagiate nel focolaio in corso, di cui 1.665 sono morte. Lo ha reso noto Marixie Mercado, portavoce dell’Unicef al Palazzo delle Nazioni a Ginevra, dopo una missione nella Repubblica Democratica del Congo, a Kivu Nord e Ituri, le due province colpite dal virus, e a Goma, Beni, Butembo e Bunia.

Questa epidemia – ha avvertito Mercado – sta contagiando un maggior numero di bambini rispetto alle precedenti. Al 7 luglio, si erano verificati 750 contagi fra i bambini. Questo numero rappresenta il 31% del totale dei casi, rispetto a circa il 20% nelle epidemie precedenti. I bambini piccoli, con meno di 5 anni, sono particolarmente colpiti e a loro volta stanno contagiando le donne. Fra gli adulti, le donne rappresentano il 57% dei casi”.

La portavoce Unicef, Marixie Mercado, ha inoltre sottolineato che il tasso di mortalità della malattia per i bambini con meno di 5 anni è del 77%, rispetto al 67% di tutti i gruppi di età. “Prevenire i contagi fra i bambini deve essere al centro della risposta all’Ebola“, ha affermato.

Inoltre i bambini già malnutriti – sono moltissimi in Repubblica Democratica del Congo – “necessitano di una cura con cibo specifico. E quelli che vengono separati, spesso improvvisamente e brutalmente, dai loro genitori a causa dell’Ebola – ha detto – necessitano di cure e attenzioni dedicate”. Ma c’è anche un’altra grave emergenza. “I bambini che sono rimasti orfani a causa della malattia hanno bisogno di cure e supporto a lungo termine. Fra cui la mediazione con le famiglie allargate che – ha spiegato Mercado – si rifiutano di accoglierli”.

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