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Tumore al pancreas, l’intelligenza artificiale rivoluziona le cure. L’Italia protagonista della ricerca

Tumore al pancreas, l’intelligenza artificiale rivoluziona le cure e i risultati sono riconducibili a molte realtà italiane. Ecco di cosa si tratta.

Tumore al pancreas, alcune informazioni di base

Il tumore al pancreas rappresenta una forma diffusa relativamente poco in Italia (circa il 5% dei casi). Ma rappresenta ugualmente il quarto posto nei carcinomi sviluppati dalle donne oltre i 70 anni.

L’età media dei pazienti affetti da tumore al pancreas va dai 50 ai 70 anni e sotto i 40 anni è altamente raro. Dal momento che una delle cause principali è il fumo, interessa in parti abbastanza simili sia uomini che donne.

Il linea di massima un fumatore ha il triplo delle possibilità di sviluppare un tumore al pancreas, mentre altri fattori di rischio sono il diabete di tipo 2 e alcune malattie genetiche.

Intelligenza artificiale, nuovo alleato nella prevenzione

I recenti risultati di una ricerca hanno svelato che l’intelligenza artificiale potrebbe avere un ruolo fondamentale nella lotta al tumore al pancreas, e nella sua prevenzione.

La ricerca è stata condotta da un gruppo di studiosi che hanno ideato un test basato sull’intelligenza artificiale in grado di distinguere cisti benigne e maligne nel pancreas. Così si evitano inutili interventi di rimozione.

I risultati prospettano ottimi risvolti pratici in favore dei pazienti, a cui si aggiunge una punta di orgoglio per l’apporto fornito dai ricercatori italiani, provenienti da varie realtà.

Si ricordano: Centro di Ricerca ARC-Net dell’Università di Verona, IRCCS San Raffaele di Milano, Ospedale Sacro Cuore-Don Calabria e Negrar.

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Science Translational Medicine. Ecco le dichiarazioni rilasciate all’ANSA da Aldo Scarpa, direttore del Centro di Ricerca ARC-Net dell’Università di Verona:

L’intelligenza artificiale analizza le alterazioni molecolari e genetiche del tessuto o del fluido della cisti, unitamente alle informazioni cliniche ecografiche, radiologiche e anatomo-patologiche che individuano una serie di parametri indicativi della natura della cisti stessa. E sulla base di tutti questi parametri si può stilare un’indicazione diagnostica e, se necessario, terapeutica. Ma è ancora tutto in divenire, anche se ci aspettiamo che l‘intelligenza artificiale ci aiuterà moltissimo in un futuro prossimo.

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Roberta Gerboni

Beauty & Royal affairs

Siciliana, vive a Roma. Appassionata di scrittura e giornalismo fin da giovane, inizia il proprio percorso in redazione a 17 anni, occupandosi di cultura e attualità. Per tre anni redattore del Corriere di Gela, si è dedicata alla redazione di articoli per varie testate online.
Laurea Magistrale con Lode in Lettere Classiche all' Università degli Studi di Siena, dopo aver conseguito la laurea triennale in Lettere a Catania.
Appassionata di salute, bellezza e delle vite dei reali di tutto il mondo.

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