Dimagrire velocemente e senza rischi: tutti pazzi per la dieta chetogenica
Estate, tempo di bilanci e bilance, prova costume e diete last minute. Vi sentite appesantiti e non in piena forma? Niente paura, c’è una soluzione. Si chiama dieta chetogenica e sta spopolando. Vediamo di cosa si tratta.
Che cosa è la dieta chetogenica
Si tratta di un regime alimentare che prevede una drastica riduzione di carboidrati, aumentando di contro le proteine e i grassi. L’obiettivo è costringere l’organismo ad utilizzare i grassi come fonte di energia. Nella dieta chetogenica i corpi chetonici raggiungono un livello superiore alla condizione normale, tale presenza esercita diversi effetti sull’organismo, tra i quali anche il dimagrimento. Quindi, la produzione di corpi chetonici, la quale deve essere costantemente controllata, ha la funzione di moderare lo stimolo dell’appetito per via dell’ effetto anoressizzante.
Gli alimenti consigliati sono:
Carne prodotti della pesca e uova
Formaggi
Grassi e oli da condimento
Ortaggi
Sono invece alimenti sconsigliati:
Cerali, patate e derivati
Legumi
Frutta
Bibite dolci e dolciumi
Quali sono gli effetti collaterali della dieta chetogena
Questo tipo di regime alimentare non è ovviamente indicato a tutti e può avere degli effetti collaterali come ipoglicemia, acidosi, sonnolenza, ma anche calcoli renali e stitichezza. Proprio per questo motivo, qualora si decidesse di farla, è necessario un monitoraggio preciso e costante delle sostanze acide presenti nel sangue.Per questo si consiglia anche di non utilizzarla come metodo fai da te, ma di mettersi nelle mani di uno specialista che possa seguire passo per passo l’evoluzione del vostro dimagrimento.
La dieta che divide
In questi anni si sono venute a creare diverse correnti di pensiero rispetto alla dieta chetogenica. C’è chi la demonizza e chi invece ne apprezza le proprietà. In Finlandia, ad esempio, il ministero della Salute l’ha voluta come terapia di prima scelta per il trattamento di obesità. E’ inoltre utilizzata già da tempo per curare l’epilessia, il diabete di tipo 2, l’intolleranza al glucosio e la dislipidemia.