E’ morto Paolo Giaccio: era un giornalista musical, autore e dirigente televisivo. Era nato nel 1950 e, prima di altri, era stato un grande scopritore di talenti. Alla fine degli anni Sessanta, c’era stato il suo debutto alla radio, nella redazione dei “Per Voi Giovani”. Grazie a Paolo Giaccio, la radiofonia italiana ha preso una piega tutta nuova, divenendo una pietra miliare dell’intrattenimento nel nostro Paese. A lui dobbiamo tante innovazioni e passi avanti, in questo campo. Non si è mai fermato davanti agli ostacoli, anzi, ha perseguito con forza i propri ideali di sempre. Dalla facoltà di filosofia della Sapienza, cui si iscrive, riporta nel mondo della radio il vento libertario del sessantotto studentesco. Infatti, questa sua corrente di pensiero così rivoluzionaria, finisce per dare fastidio alle forze politiche del tempo. Per questo, è stato costretto ad allontanarsi dai microfoni delle radio, a momenti alterni.
Paolo Giaccio continua a perseguire i propri intenti, tracciando la strada che sarà poi seguita dalle prime radio libere. Fra le sue più grandi creazioni, c’è il settimanale “TV Odeon”, con Brando Giordani e il programma Cult “Mister Fantasy”, con Carlo Massarini e Mario Luzzatto Fegiz. Dalla metà degli anni Settanta è anche giornalista per TG2 e, negli anni Ottanta e Novanta diventa autore e capostruttura di RaiUno. Nel decennio degli anni Duemila, diviene responsabile editoriale di molti nuovi canali tematici della Rai, digitali e satellitari, in una veste del tutto innovativa.
Era nato nel 1950, a Roma. Paolo Giaccio non era amante dei riflettori, anzi, preferiva restare nell’ombra del suo lavoro e far splendere solo i frutti del suo operato. Solo qualche settimana fa aveva sposato, con il solo rito religioso, la scrittrice Camilla Baresani.