Un’accusa atroce grava come un macigno sul mitico Wwf (World wildlife fund). L’organizzazione non governativa internazionale che si occupa della difesa dell’ambiente rischia grosso. I suoi vertici avrebbero coperto stupri e violenze in Africa.
Secondo un’inchiesta del sito statunitense BuzzFeed News, i guardiani del parco nazionale di Salonga, in Congo, avrebbero commesso violenze. Ma anche omicidi. Vittime sarebbero diverse persone entrate nell’oasi. Una realtà amministrata dal 2015 dal Wwf insieme al governo di Kinshasa.
Come riferisce sul Giornale Gerry Freda, il portale web investigativo ha infatti pubblicato in questi giorni alcuni estratti di un rapporto riservato. Lo ha realizzato l’associazione britannica Rainforest Foundation. Si esaminano casi di presunti abusi sessuali compiuti dai ranger della riserva.
A subirne leconseguenze quattro donne, di cui due incinte. Le vittime degli stupri sarebbero state assalite dai guardacaccia mentre pescavano in un fiume situato nell’immensa oasi di Salonga (nella foto sopra). Il personale del parco le avrebbe definite “minacce alla sopravvivenza della fauna locale”. A causa dell’aggressione, una donna incinta avrebbe perso il bambino.
Sempre secondo Rainforest Foundation gli addetti alla sorveglianza del parco amministrato dal Wwf si sarebbero macchiati di altri crimini. Anche di un “accoltellamento letale” contro un uomo sospettato di bracconaggio, nonché di “torture nelle parti intime” inflitte ad altre persone. Tutti i crimini che, accusa il sito BuzzFeed, i vertici del Wwf avrebbero tollerato. Senza avviare “alcun procedimento disciplinare”.
Stando alle accuse, l’organizzazione ecologista coinvolta nello scandalo avrebbe provato a mantenere la “massima segretezza”, ricorrendo anche a “intimidazioni” verso gli inquirenti. Il Wwf avrebbe addirittura provato a “comprare il silenzio” delle vittime di stupri e torture. Arrivando a promettere loro un indennizzo pari allo stipendio dei guardacaccia. Tutto ciò per non creare uno scandalo. Col rischio di compromettere i finanziamenti all’organizzazione provenienti in particolare dagli Usa e dalla Germania. Dal canto suo il Wwf ha diffuso un comunicato in cui ribadisce di “non tollerare alcun abuso contro i diritti umani” e, allo stesso tempo, auspica che i molteplici procedimenti giudiziari in corso sui presunti crimini verificatisi a Salonga possano proseguire “senza pressioni e interferenze esterne”.
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