Arte e Cultura

Plessi a Caracalla. Un dialogo avvincente tra storia e tecnologia

Una mostra da non perdere. Sia perché le opere sono davvero suggestive, sia perché il luogo che le ospita è del tutto inedito. Parliamo di Plessi a Caracalla. Il segreto del tempo che – come enuncia il titolo – altro non è che una personale dedicata a Fabrizio Plessi (1970, Reggio Emilia), aperta fino al 29 settembre alle Terme di Caracalla di Roma. Il maestro della videoarte italiana si inserisce in maniera assai garbata, ma incisiva, in un contesto già di per sé estremamente affascinante. La mostra, a cura di Alberto Fiz, è organizzata dalla Soprintendenza Speciale di Roma in collaborazione con Electa.

PLESSI A CARACALLA ©SSABAP_ph E. Giovinazzo

Plessi rende omaggio alla storia della capitale con una nuova opera che occupa ben 200 metri dei sotterranei delle Terme, finora non accessibili al pubblico a causa di una serie di lavori di restauro e consolidamento. Si tratta del settore sotto l’esedra del calidarium, una sala circolare di 34 metri con al centro una vasca, di altrettanta forma, piena d’acqua calda che serviva ad inumidire l’aria. In un’altra area dei sotterranei – tra forni, caldaie e magazzini antichi – l’artista reggiano ha creato 12 videoinstallazioni site-specific che hanno a che fare perlopiù con tematiche classiche.

Queste opere riflettono perfettamente i capisaldi della poetica di Plessi, da rintracciare soprattutto nella sua tendenza evocativa ed anti narrativa insieme. Il percorso espositivo si apre con un enorme libro virtuale, che consente all’artista di ricreare una sorta di catalogo per immagini in movimento della propria storia.

Perché la sua storia (dell’uomo in generale)  e la storia della civiltà – in questo caso romana – sono strettamente legate. Perché in fondo, noi siamo il risultato della storia. Ed il futuro è la tecnologia, la quale è anche la cifra stilistica dell’artista. Infatti, nelle installazioni a Caracalla compaiono spesso – come in gran parte del suo lavoro – alcuni elementi primordiali (acqua, fuoco, vento e lampi) che si fondono in tutta naturalezza con la scienza tecnologica.

PLESSI A CARACALLA_©SSABAP_ph F. Caricchia

Plessi a Caracalla. Il segreto del tempo è un’esperienza immersiva, più che una mostra, in cui lo spettatore viene trascinato in un’atmosfera che “trasuda” classicismo, grazie a ripetute immagini di mosaici, colonne, anfore o tuniche. Non poteva mancare anche un omaggio a Giambattista Piranesi, colui che nel ‘700 ha contribuito alla riscoperta del paesaggio archeologico.

«La Roma di Fabrizio Plessi – scrive il curatore in un testo critico – è una fiction artistica e letteraria dove si ha l’impressione di trovarsi a tu per tu con le comparse dei gladiatori usciti da Cinecittà o passeggiare a fianco di manichini travestiti da Ettore e Andromaca. Il Tevere, nella sua rappresentazione artefatta, non esce dagli argini e la storia si ripete, quasi che, schiacciando un tasto del telecomando, sia possibile metterla in pausa».

La mostra è accompagnata da un’ampia monografia edita da Electa, con un ricco apparato iconografico a corredo di saggi e testimonianze critiche.

PLESSI A CARACALLA_©SSABAP_ph F. Caricchia

 

titolo Plessi a Caracalla. Il segreto del tempo

sede Roma, Terme di Caracalla

viale delle Terme di Caracalla, 52

promossa dalla Soprintendenza Speciale di Roma

Archeologia Belle Arti Paesaggio

www.soprintendenzaspecialeroma.it

a cura di Alberto Fiz

organizzazione e catalogo Electa

periodo 18 giugno–29 settembre 2019

orari mostra dalle 9.00 alle 19.15 fino al 31 agosto

dalle 9.00 alle 19.00 da 1-29 settembre

lunedì dalle 9.00 alle 14.00

biglietti intero 11 euro

ridotto 5 euro

riduzioni e gratuità secondo la normativa vigente

informazioni e prevendita +39 06 39967700

www.coopculture.it

Manuela Valentini

Arte&Cultura

Manuela Valentini lavora tra Roma e Bologna. Laureata in Storia dell’Arte Contemporanea all’Università di Bologna, è curatrice indipendente di mostre d’arte contemporanea in Italia e all’estero. Tra i vari progetti realizzati, si ricorda New Future – una collettiva promossa da Visioni Future, MAMbo e BJCEM – durante la quale sono stati presentati i lavori di tredici artisti visivi selezionati al W.E.Y.A World Event Young Artist di Nottingham. Ha inoltre curato un focus a proposito dell’arte giovane italiana in occasione di Mediterranea 16, la sedicesima edizione della Biennale dei Giovani Artisti del Mediterraneo. Infine, nel 2014 ha portato un’installazione di Marcos Lutyens in esposizione al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna. Iscritta all’ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna, si è occupata di due rubriche (Ritratto del curatore da giovane e L’altra metà dell’arte) per Exibart – per cui continua a scrivere – ma l’esordio in ambito giornalistico è avvenuto nel 2010 sulle pagine culturali de Il Resto del Carlino.

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