Ci saranno davvero le elezioni politiche anticipate nel 2019? O ci sarà un nuovo governo parlamentare? Quando si va a votare? Tutti se lo chiedono in queste convulse ore della crisi di governo. Una crisi che non è ancora ufficialmente cominciata perché prima si deve passare dal Parlamento. Proprio da questo primo passo giuridico e formale dipenderà poi tutto il resto.
Come spiega online Polisblog, prima di tutto è necessario che sia votata la sfiducia a Conte, e questo dovrebbe avvenire entro il 20 agosto. La data delle elezioni dipende formalmente dalla data di scioglimento delle Camere e le Camere saranno sciolte solo dopo che Conte avrà rimesso il mandato.
E, ovviamente, dopo che il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, avrà compiuto le consultazioni con i presidenti di Senato e Camera e con i gruppi parlamentari dei vari partiti politici. Solo a quel punto potrà procedere con lo scioglimento.
In ogni caso, calendario alla mano, la prima data possibile per le elezioni politiche 2019 è il 13 ottobre. Uno scenario, però, che può verificarsi soltanto se Conte sarà sfiduciato già prima del 15 agosto come vuole La Lega.
I tempi, però, potrebbero allungarsi. La seconda data utile è il 20 ottobre, ma anche in questo caso i tempi stringono, perché le Camere dovrebbero essere sciolte tra i 20 e il 22 agosto. Tra la data dello scioglimento delle Camere e quello delle elezioni devono passare un minimo di 45 giorni e un massimo di 70. Di norma ne occorrono almeno 60 per poter svolgere tutte le procedure al fine di consentire di votare agli italiani all’estero.
Lo scenario che secondo gli analisti è il più probabile contempla le urne nell’ultima settimana di ottobre, il 27, perché in quel caso le Camere devono essere sciolte entro il 27-28 agosto, una data possibile, sempre che Mattarella decida di essere rapido con le consultazioni. Anche la data del 3 novembre 2019 è molto plausibile per il voto, in quel caso lo scioglimento delle Camere deve avvenire entro il 3 settembre.
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