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Cosenza, violentata e seviziata da un branco di uomini per 10 anni

10 anni di violenze e sevizie. E’ lo scenario raccapricciante di cui è stata vittima una donna albanese a Corigliano Rossano, in provincia di Cosenza. Arrestate cinque persone accusate di violenza sessuale di gruppo ed estorsione. Finisce in manette anche l’amante della vittima.

Secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti e il racconto della donna, l’incubo sarebbe iniziato da una relazione sentimentale extraconiugale tra la donna albanese e uomo, trasformatasi poi in un vero e proprio massacro quotidiano. Gli incontri e le prestazioni sessuali con altri uomini diventavano sempre più frequenti, fino a consumare la violenza in branco. Anche 20 contemporaneamente.

Photo credits: Facebook

La denuncia e le indagini

Sette giorni di indagini, dal momento in cui la donna ha avuto il coraggio denunciare i suoi aggressori. “Tutto è cominciato da una relazione sentimentale extraconiugale tra la donna albanese ed un uomo, che con il passare del tempo si è trasformata in un vero e proprio incubo”, spiega Cataldo Pignataro, dirigente del Commissariato di Corigliano Rossano. “Una relazione sentimentale che si è trasformata in 10 anni di sevizi e violenze – prosegue Pignataro – con incontri e prestazioni sessuali con altri uomini che si sono protratti nel tempo: sono arrivati a violentare la vittima anche in 20 contemporaneamente. E nella casa dove avvenivano le sevizie sono stati trovati anche strumenti per pratiche sadomaso”.

L’ordinanza di custodia cautelare

La polizia di Cosenza sta eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare a carico di cinque soggetti accusati, a vario titolo, di violenza sessuale di gruppo ed estorsione. Le indagini degli agenti del commissariato di Corigliano Rossano insieme con quelli della squadra mobile di Cosenza e con il supporto di equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine Calabria Settentrionale di Rende hanno consentito di fare luce sulla vicenda di violenza sessuale e di sevizie. Le indagini sono state coordinate dalla Procuratore capo di Castrovillari, Eugenio Facciolla e dal sostituto procuratore Mauron Gallone che hanno portato anche al ritrovamento, grazie al racconto della donna, di una piantagione di marijuana.
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