Lite per un parcheggio: zio e nipote uccisi a colpi di fucile nel Messinese
Ferragosto di sangue nel Messinese. Una banale lite per un parcheggio finisce in tragedia: zio e nipote vengono freddati a colpi di fucile, a Ucria. Subito dopo la sparatoria, una violenta rissa tra gli amici delle vittime e all’omicida.
A far fuoco, un uomo originario di Paternò, nel Catanese. Dopo una caccia all’uomo, il presunto killer è stato rintracciato dai carabinieri, nella sua abitazione dove si era rifugiato e barricato subito dopo il duplice omicidio.
La lite e il duplice omicidio
Ucria, Messina. Sono circa le 21 quando, nel piccolo centro affollato dei Nebrodi, nel Messinese, tra le tante persone che passeggiano per le vie del paese nella calda sera di Ferragosto e poi, al culmine di una futile discussione per un parcheggio, la violenza cieca. Per la gente riunita in piazza sono momenti di paura. Due uomini, zio e nipote di 60 e 30 anni, vengono uccisi a colpi di fucile. Antonino e Fabrizio Contiguglia, vengono assassinati sotto gli occhi di amici e passanti.
A esplodere alcuni colpi d’arma da fuoco sarebbe stato un uomo originario di Paternò, nel Catanese. Dopo una serrata caccia al presunto omicida, l’uomo è stato rintracciato un’ora dopo dai carabinieri nella sua abitazione, dove si era barricato subito dopo l’omicidio. Il sostituto procuratore della Procura della Repubblica di Patti, Andrea Apollonio, ha disposto la custodia cautelare dell’uomo. Il fermato, che si trova in stato di fermo, sta per essere trasferito nel carcere di Gazzi a Messina. Ad avere la peggio zio e nipote. Rimasto gravemente ferito anche un parente delle due vittime. L’uomo è stato trasportato d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale di Patti.
Proseguono le indagini per ricostruire le fasi drammatiche della sera di Ferragosto, a Ucria. Numerose testimonianze importanti sono state raccolte fino ad ora dai carabinieri, per ricostruire l’accaduto nei minimi dettagli. Ma la situazione resta critica ad Ucria. Dopo il duplice omicidio, è scoppiata una lite fra due gruppi di persone, da una parte le persone vicine alle vittime e dall’altra,quelle legate all’omicida.