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Conte: “Il governo si ferma. Rassegnerò le mie dimissioni al Quirinale”

AGGIORNAMENTO ORE 16:34 – La replica di Matteo Salvini al premier Conte: “Grazie e finalmente: rifarei tutto quello che ho fatto”. “Non ho paura del giudizio degli italiani”. Sono qua “con la grande forza di essere un uomo libero”. “Se qualcuno da settimane, se non da mesi, pensava a un cambio di alleanza, molliamo quei rompipalle della Lega e ingoiamo il Pd, non aveva che da dirlo. Noi non abbiamo paura”, ha detto ancora Salvini.

L’esperienza di questo Governo si arresta qui. Dopo il dibattito mi recherò al Quirinale per rassegnare le mie dimissioni nelle mani del presidente della Repubblica“. Così oggi pomeriggio 20 agosto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha posto fine a 14 mesi di “governo del cambiamento”.

L’Aula di Palazzo Madama è piena nel giorno in cui si decidono le sorti del governo gialloverde. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha lasciato Palazzo Chigi ed è arrivato puntuale alle 15 per rendere le sue comunicazioni al Senato. Arrivato in Aula ha salutato cordialmente i vicepremier e tutti i membri del governo. “Ho chiesto di intervenire per riferire sulla crisi di governo innescata dalle dichiarazioni del ministro dell’interno e leader di una delle due forza di maggioranza”, ha affermato il premier.

Siamo al cospetto di una decisione oggettivamente grave, che comporta conseguenze rilevanti per la vita del paese”. Questo passaggio “merita di essere chiarito in un pubblico dibattito che consenta trasparenza e assunzione di responsabilità da parte di tutti i protagonisti della crisi. Io ho garantito che questa sarebbe stata un’esperienza di governo all’insegna della trasparenza e del cambiamento e non posso permettere che questo passaggio possa consumarsi a mezzo di conciliaboli riservati, comunicazioni rilasciate sui social o per strada”, ha detto Conte ripercorrendo le tappe della crisi e ricordando come l’8 agosto Salvini gli abbia comunicato che la Lega non era più disponibile a sostenere questo governo. “Decisione grave con conseguenze rilevanti”.

Salvini ha dimostrato “di perseguire interessi personali e di partito”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, intervenendo in Senato sulla crisi di governo. “Salvini – ha sottolineato il premier – ha disatteso l’impegno solenne” che era stato preso durante la formulazione del contratto di governo e ha dimostrato “scarsa sensibilità istituzionale e grave carenza di cultura costituzionale”. Aprire la crisi in pieno agosto “per un’esperienza di governo giudicata limitativa da chi ha rivendicato pieni poteri e la scelta di rinviare fino ad oggi la decisione presa da tempo è un gesto di imprudenza istituzionale irriguardoso per il Parlamento e portando il paese in una vorticosa spirale di incertezza politica e finanziaria”, ha sottolineato il premier.

Avete offuscato la miriade di iniziative come il rilancio per il Sud. Ricordo ad esempio che ora abbiamo un solo piano tariffario per le autostrade, la riforma dello sport, l’assegnazione delle olimpiadi invernali, questo è un governo che ha lavorato intensamente sino all’ultimo giorno altro che governo dei no”, ha detto Conte. “Il Paese ha urgente bisogno che siano completate le misure per favorire la crescita economica egli investimenti. Abbiamo predisposto vari strumenti che con questa incertezza rischia di non essere valorizzati. Caro ministro dell’Interno, promuovendo questa crisi di governo ti sei assunto una grande responsabilità di fronte al Paese. Ti ho sentito chiedere “pieni poteri” e invocare le piazze a tuo sostegno, questa tua concezione mi preoccupa”, ha stigmatizzato il premier.

Photo credits: Twitter

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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