Da settimane non si arrestato i roghi dolosi in Amazzonia, il grande bacino di foreste pluviali sudamericane più importante di tutta la Terra. Un autentico “polmone” del nostro pianeta, in grado di fornire ogni anno il 20% dell’ossigeno necessario per vivere a 7,7 miliardi di esseri umani. E che, sistematicamente, viene deturpata da gruppi di uomini e aziende che vogliono introdurre coltivazioni massive al posto della foresta.  Sui social media, a partire da Twitter, corre in questi giorni l’hashtag #PrayforAmazonia, nel tentativo di mobilitare l’opinione pubblica mondiale.

I satelliti dell’Inpe, l’Istituto brasiliano per la ricerca spaziale, hanno rilevato un aumento dell’83% degli incendi da gennaio ad agosto 2019, rispetto allo stesso periodo del 2018. Si tratta di quasi 73 mila roghi in pochi mesi. Molti di più dei 39.759 del 2018. L’Istituto aveva già denunciato un’accelerazione della deforestazione durante la presidenza del nuovo capo del Brasile, Jair Bolsonaro. Il record di incendi in Amazzonia è il maggiore in assoluto dal 2013 e arriva dopo due anni in cui il fenomeno era in diminuzione.

Di recente il fumo degli incendi, riporta la Bbc, ha provocato un blackout nella città di San Paolo, metropoli nel sud del Paese, lontana dall’Amazzonia. L’Inpe è lo stesso Istituto di ricerca che pochi giorni fa ha denunciato, dati alla mano, un’accelerazione della deforestazione dell’Amazzonia sotto la presidenza di Jair Bolsonaro. Proprio Bolsonaro, alcune settimane fa, ha licenziato il direttore dell’Istituto. A seguito delle critiche arrivate sul governo dopo la diffusione dei dati sul vertiginoso aumento del tasso di disboscamento. Gli ambientalisti hanno accusato il presidente di incoraggiare la spoliazione dell’Amazzonia da parte di taglialegna e agricoltori. Il presidente ha bollato i dati dell’Inpe come fake news.

La serie di dati ufficiali sulla deforestazione amazzonica degli ultimi tre anni, compilata dall’Istituto nazionale per le ricerche spaziali (Inpe) brasiliano, mostra che le avvertenze preliminari di aree con segni di devastazione delle foreste sono stati confermati anno dopo anno. I dati ufficiali provengono dal Programma di monitoraggio satellitare della foresta amazzonica brasiliana (Prodes), che ha un indice di affidabilità vicino al 95%. Gli esperti affermano che la mancanza di controlli e di repressione legale sta portando a una crescita vertiginosa della deforestazione in Amazzonia.

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