Ritardare la menopausa di vent’anni? Secondo gli specialisti inglesi della fecondazione in vitro si può. Come? Attraverso un intervento chirurgico di soli 30 minuti. La procedura, che costa tra 7 e 11 mila sterline, viene proposta alle donne fino a 40 anni. E’ eseguita da ProFam, una società con sede a Birmingham fondata da Simon Fishel, medico esperto della fecondazione in vitro e presidente dell’UK Care Fertility Group.

In cosa consiste l’operazione chirurgica

L’intervento prevede il prelievo del  tessuto ovarico e viene effettuato su donne che hanno meno di 40 anni. Lo stesso viene poi congelato, successivamente scongelato e reimpiantato fino a 20 anni dopo. Già nove donne si sono sottoposte alla procedura. Il medico responsabile, Yousri Afifi, ha spiegato al Times che si tratta “del primo progetto al mondo che inserisce in una donna sana il tessuto ovarico crioconservato per spostare la scadenza della menopausa“.

Molto dipende dall’età della paziente

I risultati variano ovviamente in base all’età della paziente: il tessuto prelevato da una venticinquenne potrebbe rimandare la menopausa per 20 anni, da una quarantenne potrebbe ritardarne l’insorgenza di cinque anni. Tutto questo non richiede l’assunzione di farmaci ormonali invasivi. Il ritardo della menopausa dipende dall’età in cui il tessuto in questione verrà prelevato. Questa tecnica, secondo gli studiosi, potrebbe anche essere una soluzione all’infertilità.

Infatti è stato ipotizzato che la conservazione del tessuto ovarico, non richiedendo l’assunzione di farmaci, possa portare alla produzione di ovociti. Se le donne di 20 anni crioconservassero il proprio tessuto ovarico, potrebbero potenzialmente avere accesso a migliaia di ovociti se in seguito decidessero di avere figli. In passato una procedura del genere è già stata utilizzata in ragazze e donne affette da tumore, che desideravano salvaguardare la propria fertilità ed avere in futuro la possibilità di concepire un bambino. Prima delle terapie contro il cancro, infatti, i tessuti ovarici vengono prelevati, congelati e reimpiantati successivamente per consentire la successiva fecondazione.