La trattativa tra M5s e Pd per tentare di formare un nuovo governo “giallorosso” è entrata nel vivo. E potrebbe arrivare a una conclusione positiva nelle prossime ore.
L’assemblea dei gruppi parlamentari pentastellati ha dato mandato per acclamazione al capo politico Luigi Di Maio e ai capigruppo Stefano Patuanelli e Francesco D’Uva. Saranno loro a incontrare la delegazione dei democratici. “Dalle proposte e dai principi da noi illustrati al Capo dello Stato – ha detto il segretario del Pd Nicola Zingaretti – e dalle parole e dai punti programmatici esposti da Di Maio, emerge un quadro su cui si può sicuramente lavorare”.
Sergio Mattarella ha dato a dem e pentastellati quattro giorni pieni di lavoro. Fino a martedì prossimo 27 agosto. A quel punto si svolgerà un nuovo giro di consultazioni di 48 ore poi sarà incarico: giallorosso o a un premier “elettorale”, per portare il Paese alle urne. “Il presidente, su questo, è stato chiaro”, si spiega dalla delegazione dem salita al Quirinale, secondo quanto riportano online le agenzie di stampa. Una chiarezza, quella del capo dello Stato, interpretata da chi è ottimista come una buona spinta alla chiusura dell’accordo.
L’incontro, a livello di capigruppo, fra Pd e M5S potrebbe tenersi già oggi 23 agosto. Eppure, nonostante i passi avanti compiuti dalla trattativa, i nodi da sciogliere non sono tutti spariti. Ieri 22 agosto tra i dem, per tutto il giorno, si è consumata una strisciante polemiche con scambio di accuse tra renziani e zingarettiani a causa dei 3 punti “non negoziabili” posti dal segretario.
Resta inoltre il problema di fare la sintesi tra i 5 punti del Pd e i 10 del M5s. Nonché tutti i problemi legati al nome del presidente del Consiglio e poi anche alla squadra di governo. Il premier ‘giallorosso’ dovrà essere sul tavolo del prossimo giro di consultazioni al Quirinale. “Il nome di Conte ormai è fuori“, assicurano dal Pd facendo notare che anche Di Maio, dopo l’incontro con Mattarella, non abbia mai citato il nome del premier uscente.
I democratici, però, si aspettano che proprio per questo motivo il M5S rilancerà sul premier, con lo stesso Di Maio in cima alla lista. In questo caso, diventerebbero concrete le chance di Paolo Gentiloni di diventare commissario Ue. Restano sempre nel totonomi le figure di un premier di area, come Raffaele Cantone, Enrico Giovannini. Nella squadra, circolano i nomi di Franco Gabrielli (Interni), Nicola Gratteri (Giustizia), Ernesto Ruffini (Fisco/Entrate), Roberto Gualtieri (Ue o Economia), Anna Ascani (Cultura), Emanuele Fiano (Interno), Luigi Marattin (Economia) e dello stesso Cantone.
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