Il Movimento Cinque Stelle vuole Giuseppe Conte alla guida del nuovo esecutivo “giallorosso” M5S-Pd. Attraverso il primo faccia a faccia tra i leader, Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti, è cominciata infatti, venerdì 23 agosto, la trattativa fra le due forze politiche. Con il segretario Dem che non intende rompere. Ma replica seccamente che serve “un governo di svolta, non per una questione personale, ma per rimarcare una necessaria discontinuità” (nella foto in alto Zingaretti con dietro un’immagine di Di Maio e Conte).

Al momento, però, nessuna rottura. La segreteria di Zingaretti conferma come Di Maio abbia posto una condizione sul nome di Giuseppe Conte ma definisce il colloquio “cordiale” rimandando ad un altro incontro “nelle prossime ore”. Secondo alcune fonti il leader M5s avrebbe chiesto una risposta rapida sul nome di Conte, al massimo 24 ore.

Naturalmente motore di questa accelerazione è stato Beppe Grillo che ieri 23 agosto si è manifestato ruvidamente proprio all’avvio di questa complicata trattativa. “Giuseppe Conte non si lancia in strambe affermazioni, mostra e dimostra un profondo senso di rispetto per le istituzioni, insieme ad una chiara pacatezza ricca di emozioni normali, senza disturbi della personalità. La politica è mediazione o mediocrizzazione?”, ha scritto Grillo sul suo blog. Un endorsement pesante che non poteva essere ignorato dal Movimento. Ma la trattativa è appena avviata e forse il nodo Conte potrebbe essere superato nelle prossime ore in un altro passaggio di questa stranissima crisi.

Al tavolo di confronto tra le delegazioni dei due partiti, guidate dai capigruppo parlamentari dei due schieramenti e, per il Pd, anche dal vicesegretario Andrea Orlando, è stata testata una prima volontà di intesa. Sulle condizioni poste dai due interlocutori “non ci sono problemi insormontabili” tranquillizzano i due schieramenti. Il Pd ha posto la sua prima condizione. “Abbiamo chiesto al M5S che questa interlocuzione sia l’unica come condizione per affrontare gli ulteriori punti” mette in chiaro Orlando.

Non abbiamo tavoli con altre forze politiche. Questo è il tavolo principale” chiarisce il capogruppo M5s alla Camera, Francesco D’Uva. Il senatore Andrea Marcucci, anche lui al tavolo come capogruppo dem, commenta soddisfatto: “È molto positivo che il M5s tenga aperto un solo forno”. Ora però i dem chiedono che la decisione venga formalizzata “in modo chiaro al capo dello Stato”.

Da parte dei 5 Stelle le condizioni erano già state messe sul piatto. Si discute a partire dal nodo del taglio dei parlamentari. “Abbiamo chiesto garanzie su questo” mettono in chiaro i pentastellati. E “noi siamo disponibili a un calendario rapido” su questa legge ha rassicurato il capogruppo dem alla Camera, Graziano Delrio. Per il momento fonti 5 Stelle escludono contatti tra i leader dei due partiti nel week end ma il Pd ha già convocato i suoi domenica pomeriggio 25 agosto.

Sarà al Quirinale che verranno prese le decisioni definitive sul nuovo governo

Photo credits: Twitter