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Stati Uniti, prima vittima da sigaretta elettronica

Dopo una grave malattia respiratoria un uomo fumatore è morto negli Stati Uniti. Le autorità sanitarie americane collegano il decesso al fumo di sigaretta elettronica.

Il paziente è morto in Illinois. Il centro per il controllo e le prevenzioni delle malattie (Cdc) ha fatto sapere che 200 persone si sono ammalate in tutti gli Usa per via della sigaretta elettronica.

“Questa tragica morte in Illinois rafforza i seri rischi associati ai prodotti di sigarette elettroniche“, ha detto Robert Redfield direttore del Cdc. “Siamo rattristati dalla notizia della prima morte correlata a una grave malattia polmonare per chi usa sigarette elettroniche o dispositivi per svapare”. Della vittima non si conoscono le generalità ma si sa che era dell’Illinois e aveva un età tra i 17 e i 38 anni.

Proprio in questo Stato le autorità hanno registrato negli ultimi tempi un aumento dei malati che arrivavano in ospedale con sintomi comuni. Vale a dire tosse, affaticamento e respiro corto. In qualche caso vomito e diarrea. Non si comprende però come questi disturbi e queste malattie possano derivare dall’uso della sigaretta elettronica.

Sembra che alcuni pazienti abbiano usato per “svapare” dei liquidi contenenti Thc (tetraidrocannabinolo). Si tratta di uno dei maggiori e più noti principi attivi della cannabis. Ma conferme ufficiali non ve ne sono. Sulla Bbc Online, il presidente della American Vaping Association, Gregory Conley, ha dichiarato di essere “fiducioso” sugli esiti della vicenda perché le malattie potrebbero essere causate proprio da sostanze contenenti cannabis o altre droghe sintetiche, e non nicotina contenuta nei dei classici liquidi per “svapare”.

Cresce intanto il numero di casi della misteriosa malattia polmonare apparentemente legata all’uso di sigarette elettroniche negli Usa. Circa quasi 200 persone in sedici stati dell’Unione ne sarebbero rimaste vittime. Tutte hanno riguardato “casi gravi di disturbi ai polmoni” che hanno portato i pazienti al ricovero in ospedale. I dati sono degli stessi Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc).

Photo credits: Twitter

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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