Cancellato improvvisamente il nuovo incontro fra Pd e M5S. La crisi di governo si arena. È stato infatti annullato, come riportano online le agenzie di stampa, il vertice in programma alle 11 di oggi 27 agosto fra Luigi Di Maio e Giuseppe Conte (M5S) da un lato, e Nicola Zingaretti con Andrea Orlando (Pd) dall’altro.
Stando a fonti del Pd, una telefonata è giunta da Palazzo Chigi al Nazareno – il quartiere generale dei democratici – per annullare l’incontro. Zingaretti è al Nazareno, in una riunione con i vertici del partito: nessun commento sullo stop all’incontro.
Adesso il Movimento Cinque Stelle prova a dettare le condizioni della difficile trattativa. “Rivedremo il Pd quando nei loro organi di partito avranno dato l’ok all’incarico a Conte. Nessun altro incontro fino a quando non avranno chiarito ufficialmente la loro posizione su Giuseppe Conte”, si legge in una nota dei pentastellati.
Il nome dell’ex premier resta dunque un tabù. Eppure secondo fonti dei democratici non ci sarebbero veti su un rinnovo alla sua premiership: è che prima vanno sciolti altri nodi. Per dare un segno di svolta sulla politica economica, la delegazione Pd avrebbe chiesto tutti i ministeri economici. Al momento la delegazione pentastellata avrebbe detto no, invocando per Luigi Di Maio il ruolo di vicepremier e un ministero di peso, come gli Interni.
Ma uno dei nodi è proprio il Viminale, che il Pd avrebbe chiesto per un suo esponente (o al più una figura terza). Ad ora la trattativa è bloccata e i Cinque stelle hanno annullato il vertice in programma questa mattina, come detto. Ciò non significa che domani 28 agosto, nel corso delle consultazioni al Quirinale con il presidente della Repubblica, i due partiti possano dare l’indicazione di Conte premier. Per poi lasciare a Sergio Mattarella di verificare, in tempi rapidi, se ci sono le condizioni per formare il governo. Se tutto salterà, c’è già chi ipotizza come data utile per il voto il 10 novembre.
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