La nascita del nuovo governo fra Movimento Cinque Stelle e Partito democratico dipenderà dal voto degli iscritti M5s sulla piattaforma telematica Rousseau il 3 settembre. Lo avrebbe detto, a quanto riferiscono diverse fonti, il leader del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio, nell’incontro a Palazzo Chigi con ministri e sottosegretari uscenti del Movimento, stamani 2 settembre.

Al termine il sottosegretario Carlo Sibilia ha dichiarato: “Per Di Maio chiediamo un ruolo di primo piano: è il nostro capo politico ed è giusto così”. Alla domanda se Di Maio possa rinunciare alla carica di vicepremier, Sibilia ha risposto affermativamente: “Per quello che mi riguarda sì. Per noi la priorità è risolvere i problemi dei cittadini, e tutto, anche le poltrone, è subordinato a quell’obiettivo”.

Il segretario del Pd Nicola Zingaretti ha convocato per oggi 2 settembre la cabina di regia del partito. E mentre c’è attesa per l’incontro tra il premier incaricato Giuseppe Conte, il segretario del Pd, Nicola Zingaretti e il capo politico del M5s, Beppe Grillo irrompe di nuovo sulla scena politica incalzando Di Maio.

In un breve intervento sul Fatto Quotidiano si rivolge al capo politico del Movimento, parlando di “una testa rivolta a Luigi, incazzata e ancora stupefatta per l’incapacità di cogliere il bello intrinseco nel poter cambiare le cose”. E aggiunge: “Con i punti che raddoppiano come alla Standa“. E infine: ‘È bello cambiare le cose’. Poi si riferisce alla stanchezza del premier e scrive: “ma perché Conte è stanco? È l’unico che ha una casa dove andare, che possiede un filo conduttore interiore. Una persona eccezionale perché capace di rimanere normale: non sono tantissimi”.

Intanto il Pd, su proposta di Dario Franceschini, chiede un governo senza vicepremier per “far decollare” l’esecutivo. Se da Rousseau dovesse emergere un giudizio negativo sul governo Pd-M5S “ne trarremo le conseguenze. Siamo felici di avere un sistema che permette ai nostri elettori di essere parte attiva della politica. Per noi è fondamentale”. Lo ha detto il sottosegretario M5S, Manlio Di Stefano. Sulla stessa lunghezza d’onda il capogruppo dei senatori M5s Stefano Patuanelli: ‘Se dovessero prevalere i no, il presidente del Consiglio dovrà sciogliere la riserva di conseguenza: in modo negativo. Non vedo alternativa’.

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