L’annuncio di un duro sciopero, oggi 9 e domani 10 settembre, dei 4.300 piloti della compagnia British Airways, rischia di ripercuotersi sul traffico aereo ben oltre i confini della Gran Bretagna. Le conseguenze per i viaggiatori europei rischiano di essere pesanti. Forti disagi, intanto, già si registrano nel Regno Unito, dove sono a rischio i piani di volo di 300 mila passeggeri.

Una mossa senza precedenti, quella dello sciopero dei piloti: non avevano mai scioperato finora. La decisione arriva dopo nove mesi di trattative e scontri sul tema salariale. Di fatto la decisione sindacale di bloccare tutto atterra quasi l’intera flotta della compagnia britannica. Anche il primo ministro Boris Johnson aveva tentato di riportare tutti al tavolo delle trattative, senza successo. Un’altra grana che si aggiunge a un periodo tremendo per l’esecutivo della Brexit dura. British Airways, ricorda l’Afp, ha piuttosto alzato il tiro minacciando di eliminare i vantaggi riconosciuti alle famiglie dei piloti in termini di viaggi gratis, se non rientreranno le azioni di sciopero.

La British Airline Pilots Association ha rifiutato una proposta di incremento dell’11,5% nell’arco di tre anni, ultima messa sul piatto dalla compagnia a luglio. Secondo la compagnia, così facendo i comandanti arriverebbero a guadagnare 220 mila euro l’anno. Ma per il sindacato il problema sono i salari di copiloti e dei profili più junior. I quali restano troppo bassi soprattutto se paragonati ai costi della formazione. E poi l’aumento non sarebbe in linea con affari che sono tornati a viaggiare a gonfie vele, dopo le difficoltà del passato.

I voli cancellati nella giornata di lunedì 9 settembre dovrebbero esser circa 850. Secondo il Financial Times nell’arco di 48 ore la compagnia muove 1.700 voli. Sul portale dell’aeroporto milanese di Malpensa (Linate è chiuso per lavori) non si leggono cancellazioni – anche perché i voli indicati riguardano per lo più London City – mentre ce ne sono un paio nella mattinata a Fiumicino.

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