A Parigi per tentare una nuova cura. Michael Schumacher sarebbe arrivato nella capitale francese il 9 settembre: lo rende noto il quotidiano Le Parisien. L’ex campione di Formula Uno, rimasto gravemente ferito nel 2013 per una caduta dagli sci, è stato trasportato all’ospedale europeo Georges Pompidou. Obiettivo: sottoporsi a una cura al momento “top secret”.

A quanto sembra i medici praticheranno al sette volte campione del Mondo trasfusioni di cellule staminali nell’organismo. L’équipe dei sanitari la guida il professor Philippe Menasché, celebre chirurgo cardiaco. Nonché pioniere della terapia cellulare nella cura dell’insufficienza cardiaca. Egli è anche membro del consiglio d’amministrazione dell’Istituto del cervello e del midollo spinale. Nell’ospedale in cui è ricoverato Schumacher sarebbe arrivato anche il famoso chirurgo ortopedico Gerard Saillant.

Il professor Menasché e la direzione dell’ospedale Pompidou di Parigi, contattati dai media francesi, non hanno confermato né smentito il tipo di cura cui sarà sottoposto Schumacher. Si sono trincerati dietro il segreto medico. Fonti giornalistiche francesi assicurano che Schumacher è giunto almeno altre due volte negli ultimi tempi a Parigi. L’ultima volta la scorsa primavera. Sarebbe dovuto tornare a Parigi per esami a luglio scorso. Ma questo appuntamento fu rinviato per un problema di salute imprevisto e la data fu spostata ad inizio settembre, dopo il rientro dalle vacanze del professor Menasché.

 

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Formula 1, come sta davvero Michael Schumacher? Ecco le ultime novità

(articolo del 31 luglio 2019). Proseguono in Svizzera le cure riabilitative per Michael Schumacher, il campione di Formula Uno della Ferrari, uno dei più grandi piloti di sempre, ancora molto amato in Italia. E si apprendono alcuni particolari sulle sue condizioni di salute. Come è noto “Schumi” rimase vittima di un gravissimo incidente sugli sci, in Savoia (Francia), il 29 dicembre 2013.

Dall’anno successivo, dopo l’uscita dal coma, la famiglia del campione ha mantenuto costantemente uno stretto riserbo sulla vita del pilota. Soltanto qualche volta si sono apprese informazioni sulle vicende che lo riguardano in questi lunghi e difficili anni di recupero medico e sanitario.

In questi giorni l’ex manager della Ferrari Jean Todt ha rilasciato dichiarazioni significative. Todt è uno dei pochi ammessi a frequentare la famiglia Schumacher nella villa in Svizzera. È anche uno dei pochi a conoscere di prima mano le condizioni di salute di “Schumi”. Domenica scorsa, ha fatto sapere, lui e il pilota hanno guardato insieme il Gran Premio di Brasile.

Sembra di capire che Schumacher sia sveglio e vigile tanto da seguire in tv con il vecchio amico le evoluzioni dei suoi colleghi sulle piste. “Sono sempre molto cauto quando faccio queste dichiarazioni, ma è vero: ho guardato con lui nella sua casa in Svizzera le gare di Formula 1. Michael non si arrende, continua a combattere ed è nelle migliori mani”, ha dovuto riconoscere Todt all’intervistatore di Repubblica.

A meno di un mese dal suo cinquantesimo compleanno si continua dunque a parlare di Michael Schumacher e naturalmente a sperare che il grande pilota possa riprendersi completamente dalla tragedia di sei anni fa. La moglie Corinna aveva scritto una lettera lo scorso mese di novembre affermando che “Michael è un combattente e non si arrenderà“. La missiva era indirizzata un musicista tedesco che ha composto e dedicato a Schumacher una canzone dal titolo “Born to Fight”, ovvero “Nato per combattere”. Adesso ecco le dichiarazioni del suo capo ai tempi della Ferrari.