È morto nella notte fra ieri e oggi 10 settembre Stefano Delle Chiaie. Aveva 82 anni. Neofascista, fondatore dell’organizzazione Avanguardia Nazionale, fu accusato e processato per la strage di Bologna del 2 agosto 1980. I giudici però lo assolsero per insufficienza di prove. Nei primi anni ’90 fu anche indagato per attentati ad alcuni treni.

Ricercato per anni, è stato a lungo latitante in Sud America per sfuggire alla giustizia italiana, che poi lo ha scagionato da ogni accusa. Delle Chiaie è stato collaboratore, con il boia di Lione Klaus Barbie, della dittatura boliviana negli anni ’80. Un gruppo che ha seminato morte e terrore.

Una volta tornato in Italia, estradato dal Venezuela, è stato processato per le stragi di Bologna e piazza Fontana a Milano. Scagionato in primo e secondo grado, Stefano delle Chiaie nel 1991, grazie alla concessione del Comune di Roma, ha aperto una sede televisiva di Avanguardia Nazionale. Durante le sue trasmissioni hanno presenziato i principali esponenti della destra, sia nazionale che europea, suscitando non poche polemiche e controverse teorie.

 

Il 2 agosto 1980 un attentato fascista distrugge la stazione di Bologna: 85 morti e 200 feriti

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