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Governo Conte, è rissa fra i Cinque Stelle e nel Pd per 42 posti da sottosegretario

Non è chiusa la partita dei 42 sottosegretari del nuovo governo Conte bis, che rischia di fare una figuraccia per una questione di “poltrone”. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, per i 42 posti complessivi di sottosegretariato nei vari ministeri, sarebbero oltre 200 gli aspiranti, oltre la metà nel Pd.

Gli “ambasciatori” di M5s e Pd si sono incontrati nella serata di ieri 11 settembre, riporta online l’Ansa, tentando di predisporre un elenco di nomi completo da consegnare a Giuseppe Conte. Tutto ciò in tempo per il Consiglio dei ministri convocato alle 15 di oggi. Ma i Dem sono pessimisti: “Noi siamo pronti ma i Cinque stelle no”. “Noi vorremmo accelerare ma gli altri vogliono più tempo”, dice Leu.

La fretta nasce da un’esigenza pratica: senza i sottosegretari il lavoro del governo non può davvero iniziare. Conte da Bruxelles ha fatto sapere ai partiti che si aspetta una lista in tempo per il Cdm: “Sarebbe buono riuscire a completare la squadra”. Non è escluso che si riesca o che si rimandi di poco, a un Consiglio dei ministri venerdì mattina. Sarebbe un auspicio dello stesso Quirinale, secondo fonti parlamentari, che il governo sia a pieni ranghi e a pieno regime quanto prima.

Restano però da sciogliere alcuni nodi. Un braccio di ferro è in corso tra M5s e Pd su due deleghe pesanti del ministero dello Sviluppo: Telecomunicazioni ed Energia, che nel vecchio governo aveva tenuto Di Maio. Per le Tlc i Dem vorrebbero Antonello Giacomelli (che potrebbe anche guidare l’Agcom) e per l’Energia l’assessore laziale Gian Paolo Manzella, esperto d’innovazione.

Ma i Cinque stelle reclamano per sé entrambe le deleghe: all’Energia vorrebbero Dario Tamburrano, le tlc dovrebbe tenerle Patuanelli. L’intesa – sostiene qualcuno – potrebbe essere Energia al Pd e tlc al M5s, mentre l’Editoria andrebbe al Pd. Il sottosegretario all’Editoria fa capo alla presidenza del Consiglio, dunque sarebbe una presenza Dem a Palazzo Chigi. È anche questa la ragione per cui circola come nome più quotato quello del coordinatore della segreteria, Andrea Martella.

Photo credits: Twitter

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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