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Lavoro green, le cinque professioni sostenibili del futuro

L’Italia può contare su 2 milioni e 998 mila green jobs. I posti di lavoro “verdi”, sostenibili, cioè, con il pieno rispetto dell’ambiente naturale. E che, anzi, proprio di tutela dell’ambiente si occupano, sebbene sotto diversi punti di vista. Il dato è fornito dal Rapporto Greenitaly per l’anno 2018, redatto da Fondazione Symbola e Unioncamere.

Il numero di chi vivrà di lavori “verdi” è, in ogni caso, destinato a crescere. Entro la fine del 2019 si registrerà un ulteriore incremento della domanda per le nuove professioni legate alla cosiddetta green economy, il nuovo modello di economia circolare destinato a cambiare il mondo. Vediamo adesso cinque figure di professionisti destinati ad avere, almeno sulla carta, un grande futuro.

ENERGIA

Installatore di reti elettriche speciali

La produzione di energia da fonti rinnovabili naturali, o ad alta efficienza, ha bisogno di tecnici specializzati. Si tratta di una figura professionale – quella dell’installatore – che non soltanto deve conoscere i diversi momenti della professione, le novità tecniche e tecnologiche, ma deve anche avere presente il quadro normativo di riferimento. E l’applicazione delle normative di sicurezza.

CALDAIE E PANNELLI SOLARI

Installatore di impianti a basso impatto ambientale

Da alcuni anni si va raffinando un settore ben noto, che ha a che fare con le nostre stesse abitazioni. Si tratta dell’installazione e della manutenzione di caldaie, caminetti, sistemi solari sia fotovoltaici che termici di uso domestico. Ma anche di sistemi geotermici a bassa entalpia e pompe di calore. Ci vuole però un’apposita formazione obbligatoria.

AGRICOLTURA

Programmatore agricolo della filiera corta

Si stima che oggi in Italia fra il 5 e il 6% del consumo nazionale complessivo di prodotti agroalimentari arrivi da una filiera corta. Vuol dire che dal produttore al consumatore – noi stessi davanti alla nostra tavola imbandita -, il tratto produttivo è breve e, sostanzialmente, rispettoso dell’ambiente, senza sprechi né inquinamento eccessivo. Il programmatore agricolo della filiera corta si occupa della pianificazione e della programmazione dei processi produttivi. Il tutto secondo le esigenze della domanda locale, delle tradizioni culturali e gastronomiche, della stagionalità dei prodotti. Pur non esistendo una formazione specifica, un percorso accademico in scienze agrarie appare il più coerente.

EDILIZIA

Manovale di calcestruzzi green

Sempre più ditte sperimentano e pongono in commercio miscele fortemente innovative e votate ad un maggior rispetto ambientale. Si va dai cementi in grado di imprigionare l’anidride carbonica (Co2) al calcestruzzo biologico per le facciate. Processi e prodotti che chiedono modalità e tempi di posa diversi e non è raro che le stesse aziende produttrici offrano un servizio di formazione a manovali e muratori. La formazione avviene con la pratica, sui cantieri ma è comunque preferibile frequentare brevi corsi professionali.

SETTORE AUTO

Meccatronico

Per l’abilitazione all’esercizio dell’attività di autoriparazione, entro il 2023 meccanici ed elettrauti dovranno diventare tutti, per legge, meccatronici. Sarà infatti obbligatorio certificare le proprie competenze e, nel caso, di integrarle con corsi obbligatori. Il tecnico meccatronico – il meccatronico – è il professionista che progetta ed elabora sistemi di controllo più o meno complessi del settore, lavorando su interi prodotti o cicli o su parti di essi. La sua formazione è di tipo tecnico industriale. Può passare per percorsi universitari o di istruzione tecnica superiore.

 

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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