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Manuel Bortuzzo, chiesti 20 anni per i due aggressori. Tutta la vicenda

Caso Manuel Bortuzzo, il pubblico ministero Elena Neri ha chiesto al tribunale una condanna a 20 anni di carcere per Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano. Sono i due giovani accusati del tentato duplice omicidio del nuotatore, promessa dello sport italiano, rimasto paralizzato, e della sua fidanzata Martina Rossi.

Il dramma si era consumato nella notte fra il 2 e 3 febbraio di quest’anno. Manuel Bortuzzo fu ferito gravemente e rimase paralizzato alle gambe. Il pm Neri, nell’ambito di un processo svolto con rito abbreviato, contesta ai due anche la premeditazione e l’aggravante dei futili motivi. Inoltre, la detenzione e la ricettazione di arma da fuoco e la rissa. Nel procedimento il Comune di Roma si è costituito parte civile.

“Una sentenza severa per Manuel già c’è stata: la consulenza medica che ha sancito per lui la paralisi delle gambe – ha affermato l’avvocato Massimo Ciardullo, legale del nuotatore -. Ora attendiamo una sentenza giusta anche dal giudice. Abbiamo chiesto 10 milioni di risarcimento”.

Ferimento di Manuel, i due arrestati in silenzio davanti al Gip. “Volevano uccidere”

(articolo del 8 febbraio 2019). Sono rimasti in silenzio davanti al giudice per le indagini preliminari. Questo il risultato dell’interrogatorio a Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano. Si tratta dei due giovani di Acilia (Roma) che hanno sparato al nuotatore azzurro Manuel Bortuzzo, 19 anni, la notte di sabato scorso a Roma in piazza Eschilo. Bortuzzo, promessa del nuoto italiano, è rimasto paralizzato alle gambe, quasi certamente a vita.

“TENTATO OMICIDIO PREMEDITATO”

I due ventenni, rei confessi in questura, una volta giunti davanti al magistrato, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Il gip Costantino De Robbio, che ha convalidato il fermo, contesta a Marinelli e Bazzano il reato di tentato omicidio con l’aggravante della premeditazione. E li ha mandati in cella.

L’ORDINANZA DI CUSTODIA CAUTELARE

“La ricostruzione del fatto in termini di tentato omicidio appare inconfutabile allo stato”, ha scritto il giudice nell’ordinanza di custodia cautelare con cui ha disposto il carcere per i due aggressori di Bortuzzo. “Essendo stati esplosi numerosi colpi di arma da fuoco verso le parti vitali della vittima – prosegue il Gip -, con evidente intento di ucciderla e non di ferirla”.

“NON HANNO DETTO TUTTA VERITA’…”

Secondo il magistrato i due hanno ammesso ogni responsabilità rilasciando però “dichiarazioni che appaiono del tutto inverosimili”. E fornendo una “ricostruzione del movente” la quale appare “gravemente lacunosa” al di là “dell’ostinata reticenza sul dante causa dell’arma (dichiaratamente rinvenuta per strada)”. A non convincere il gip è anzitutto “la circostanza che vedrebbe Marinelli invitare l’amico a tornare sul luogo dove era appena stato aggredito per reagire, luogo dal quale a detta loro erano appena scappati, nonché sulla circostanza che lo stesso Marinelli avrebbe preso la pistola di nascosto da Daniel che poi non avrebbe nemmeno chiesto all’amico dove aveva preso l’arma nei tre giorni successivi al fatto”.

“LA RICOSTRUZIONE DEI FATTI NON CONVINCE”

Secondo il gip De Robbio, “appare dunque evidente che i due, una volta appreso dagli organi di stampa del ritrovamento dell’arma con (verosimilmente) le impronte di Marinelli abbiano deciso di costituirsi provando a circoscrivere la responsabilità al solo sparatore, senza riuscire a fornire però una ricostruzione dei fatti minimamente convincente“.

“SONO DUE SOGGETTI PERICOLOSI”

Da qui la conclusione del magistrato “dell’assoluta pericolosità dei due indagati”. I quali, “dopo aver programmato un omicidio non riuscito per cause indipendenti dalla loro volontà, hanno poi ideato un piano tendente a garantire almeno parzialmente la loro impunità dimostrando la proclività al delitto e l’assoluta mancanza di resipiscenza”.

LA DIFESA DEGLI ARRESTATI

“Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano non hanno risposto alle domande del gip, perché quello che avevano da dire lo hanno già detto mercoledì sera in Questura“, ha spiegato il legale Giulia Cassaro uscendo dal carcere di Regina Coeli. “Stanno male per quanto hanno fatto, come hanno già dichiarato l’altra sera”, ha detto poi l’avvocata. Secondo quanto riferito alla polizia da un residente di piazza Eschilo, dopo aver sparato alla promessa del nuoto Manuel Bortuzzo, i due hanno gridato: “E ora questa piazza è nostra”.

Daniel Bazzano (sin.) e Lorenzo Marinelli (des.). Foto da Facebook

Photo credits: Twitter

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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