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La Fondazione. A Roma apre il nuovo centro culturale di Nicola Del Roscio

La Fondazione, interno

Roma ha un nuovo centro per la creatività contemporanea. Si chiama La Fondazione e ha trovato casa in un meraviglioso palazzo anni Venti situato nel cuore della città. Si tratta di circa 700 metri quadrati, caratterizzati da un salone a pianta ovale destinato ad ospitare gli eventi organizzati in futuro dalla nuova realtà romana. Tutto ciò si deve per l’appunto a Nicola Del Roscio, già presidente della Cy Twombly Foundation di New York, nonché di un’altra Fondazione a suo nome, impegnata da anni nella gestione dell’Orto Botanico di Monte Orlando a Gaeta. L’apertura al pubblico è avvenuta il 20 settembre con una collettiva di artisti rumeni a cura di Pierpaolo Pancotto, al quale per altro è stata affidata tutta la programmazione culturale della struttura.

«Le mostre proposte da La Fondazione nasceranno da un invito rivolto a diversi protagonisti del panorama internazionale a confrontarsi, vivere e perdersi nella città – dice Pancotto. Sperimentare lo spazio fisico dell’Istituzione e l’atmosfera di Roma sono requisiti fondamentali per avviare la produzione di progetti espositivi originali, costruiti appositamente per La Fondazione. Gli artisti, protagonisti della scena internazionale raramente visibili a Roma o in Italia, talvolta alla loro prima personale presso una istituzione nel nostro Paese, sono invitati a prendere possesso del luogo, lasciandosi ispirare dallo spazio e da Roma».

Serban Savu, The City is Being Built and Flourishes, 148×185 cm, oil on canvas, 2017 (Mircea Pinte collection, Cluj)

Ma veniamo alla mostra, alla quale si potrà accedere fino all’11 gennaio 2020 dal martedì al sabato, dalle 11.00 alle 18.00, a ingresso libero. I protagonisti sono Geta Brătescu (Ploiesti, 1926 –Bucarest, 2018), Adrian Ghenie (Baia Mare, 1977), Ciprian Mureşan (Dej, 1977), Şerban Savu (Sighișoara, 1978). Invece, nella project-room trovano spazio, temporaneamente, alcune opere del giovane artista polacco Mateusz Choróbski (Radomsko, 1987). Quest’ultimo espone degli oggetti luminosi – come per esempio dei semplici neon – rivisitati in chiave artistica e perciò molto originali. Anche le restanti opere d’arte, identificabili perlopiù in installazioni e dipinti – dimostrano una qualità tale da meritare senz’altro una visita. Questa mostra, come tutte le altre che si susseguiranno in Via Francesco Crispi 18, è accompagnata da una pubblicazione.

Per concludere, largo alle nuove leve! Sì perché al termine di ogni anno, La Fondazione premierà con uno speciale riconoscimento il giornalista under 35 che scriverà il miglior articolo a proposito dell’istituzione e/o della sua attività culturale. Quindi penna alla mano (o mani alla tastiera?) e buona fortuna!

La Fondazione, interno

Informazioni:

Geta Brătescu, Adrian Ghenie, Ciprian Mureşan, Şerban Savu
a cura di Pier Paolo Pancotto

Apertura al pubblico

20 settembre 2019 – 11 gennaio 2020

ore 11.00 -18.00 | martedì – sabato

chiuso domenica e lunedì

Ingresso libero

La Fondazione

Via Francesco Crispi, 18

Roma

www.lafondazione.info

 

Manuela Valentini

Arte&Cultura

Manuela Valentini lavora tra Roma e Bologna. Laureata in Storia dell’Arte Contemporanea all’Università di Bologna, è curatrice indipendente di mostre d’arte contemporanea in Italia e all’estero. Tra i vari progetti realizzati, si ricorda New Future – una collettiva promossa da Visioni Future, MAMbo e BJCEM – durante la quale sono stati presentati i lavori di tredici artisti visivi selezionati al W.E.Y.A World Event Young Artist di Nottingham. Ha inoltre curato un focus a proposito dell’arte giovane italiana in occasione di Mediterranea 16, la sedicesima edizione della Biennale dei Giovani Artisti del Mediterraneo. Infine, nel 2014 ha portato un’installazione di Marcos Lutyens in esposizione al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna. Iscritta all’ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna, si è occupata di due rubriche (Ritratto del curatore da giovane e L’altra metà dell’arte) per Exibart – per cui continua a scrivere – ma l’esordio in ambito giornalistico è avvenuto nel 2010 sulle pagine culturali de Il Resto del Carlino.

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