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Ghiacciaio a rischio crollo sul Monte Bianco: arriva la neve, ecco cosa può succedere

Resta alta la tensione circa le condizioni del ghiacciaio di Planpincieux, sulle cime Grandes Jorasses del Monte Bianco in Val d’Aosta. Una superficie di 250 mila metri cubi di ghiaccio rischia di crollare sulla Val Ferret, non lontano da Courmayeur. Le autorità hanno lanciato l’allarme ieri 24 settembre. Per questa sera 25 settembre, invece, ci si attende una nevicata.

Secondo gli esperti si tratta di condizioni che potrebbero favorire il rallentamento della massa instabile. In pratica il possibile crollo sarebbe “rinviato”. In base alle previsioni dell’ufficio meteo della Valle d’Aosta, nella zona cadrà qualche centimetro di neve fino a quota 2.200-2.300 metri.

A partire da domani 26 settembre i tecnici installeranno un radar che sorveglierà in tempo reale, 24 ore su 24, il ghiacciaio di Planpincieux. Questa tecnologia – fornita dalla Regione Valle d’Aosta, che opera in collaborazione con la Fondazione Montagna sicura – potrà funzionare anche in condizioni di scarsa visibilità. Integrerà in sostanza l’attuale monitoraggio fotografico che non è stato progettato per essere un sistema di allerta.

Al momento viene infatti scattata una fotografia al giorno. Tramite questa immagine, attraverso il raffronto con le immagini precedenti, si può stimare il movimento quotidiano della massa di ghiaccio che rischia di crollare. La velocità di tale movimento è aumentata: ogni giorno il ghiacciaio di Planpicieux slitta verso il basso a una media di circa 50-60 centimetri.

“La notizia che un ghiacciaio sul versante del Monte Bianco rischia di collassare è un allarme che non può lasciarci indifferenti. Deve scuoterci tutti e mobilitarci”, ha detto il premier Giuseppe Conte. Il presidente del Consiglio ha reso questa dichiarazione durante il suo intervento davanti all’assemblea generale delle Nazioni Unite. Una parziale rassicurazione è giunta dalle autorità locali. L’area che potrebbe essere interessata dal gigantesco crollo della porzione di ghiacciaio “non riguarda centri abitati e nemmeno strutture turistiche”. Lo ha spiegato all’Ansa il sindaco di Courmayeur, Stefano Miserocchi.

Photo credits: Twitter

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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