Gli italiani e i partiti nell’era del Conte Bis: ecco il sondaggio
Il governo Conte piace agli italiani? Dopo un inizio difficile e un gradimento basso, adesso le cose sembrano migliorare per l’esecutivo a maggioranza M5S-Pd. Lo sostiene Nando Pagnoncelli nel suo sondaggio pubblicato sabato 28 settembre sul Corriere della Sera.
Le intenzioni di voto, si spiega, evidenziano alcune differenze apprezzabili rispetto alle stime di fine agosto. Innanzitutto per la presenza della nuova formazione politica di Matteo Renzi, “Italia Viva”. Il risultato di questa forza è stimato oggi al 4,8%. Come era lecito attendersi il Partito democratico è quello che ne esce più ridimensionato: oggi è infatti al 19,5%.
I punti persi dai dem sono dovuti sostanzialmente alla scissione di Renzi e dei suoi. Per Italia Viva il consenso proviene per quasi i due terzi dal Pd; per il momento i dem non riescono a compensare le uscite dei renziani con il ritorno di elettori anti-renziani che avevano lasciato il partito.
Il Movimento Cinque Stelle, analizza Nando Pagnoncelli, subisce anch’esso una contrazione non piccola. Gli uomini capeggiati da Luigi Di Maio, fino a due mesi fa alleato della Lega, adesso di Nicola Zingaretti e soci, scendono dal 24% al 20,8% di oggi.
Stando all’esame delle intenzioni di voto rilevate, molti elettori pentastellati si orientano verso l’area dell’astensione. La mobilitazione iniziale a favore del governo sembra rientrare, anche per le numerose polemiche e per le perplessità che autorevoli esponenti del Movimento hanno espresso nelle ultime settimane.
Anche la Lega vede contrarsi il proprio consenso. Il partito di Matteo Salvini rispetto alla rilevazione di fine agosto si attesta adesso a poco meno del 31%. Un dato però appare sicuro: a fine luglio, apice del governo “leghistizzato”, con il varo del decreto sicurezza bis, la Lega era attorno al 36%.
Giorgia Meloni e la sua forte polemica con il governo fanno premio a Fratelli d’Italia. E per una parte degli elettori rappresentano un’alternativa alla Lega. Forza Italia migliora il proprio risultato, al 7%, nonostante le polemiche interne. Infine la sinistra, che si mantiene poco sotto al 3%, senza ricadute apprezzabili in riferimento alla nuova situazione.
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