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Sprechi alimentari, è arrivato il momento di passare all’azione

Lo spreco alimentare è un fenomeno di fronte a cui non possiamo più chiudere gli occhi. Eccedenze, surplus, invenduti, scarti: il mondo occidentale sta vivendo una fase di eccessi totalmente ingiustificata. Stando ai dati collezionati da Slow Food Italia, in collaborazione con il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, per ogni europeo si producono all’incirca 840kg di cibo all’anno, di cui solo 560kg vengono effettivamente consumati. Dei restanti 280kg, poco meno di 200kg vengono sprecati prima che entrino in contatto con il consumatore. Numeri che ci invitano a fare più di qualche riflessione in merito.

Spreco alimentare, è arrivato il momento di agire

Seppur le cifre sullo spreco alimentare siano sempre allarmanti, è innegabile una maggiore attenzione dell’opinione pubblica su questo tema. TheFork, sito e app che permette di prenotare ristoranti in tutto il mondo, ha fatto un’indagine tra le proprie strutture, cercando di capire quanto e quale è l’interesse in materia. Per il 51% l’avanzo di cibo è diminuito negli ultimi cinque anni e infatti ad oggi per la metà degli intervistati (51%) raggiunge appena il 10%.

Il futuro? È la doggy bag! 

Uno dei dati più interessanti emersi dall’indagine è quello circa l’utilizzo delle cosiddette doggy bag, sarebbe a dire il contenitore fornito dal ristorante ai propri clienti per portare a casa quanto avanzato del proprio pasto. Un’abitudine che arriva dai paesi anglossassoni e che ora – non senza qualche difficoltà – sta prendendo piede anche in Italia.

Il 40% dei rispondenti ha indicato che raramente (meno di 5 volte in un mese) i clienti chiedono spontaneamente di portare a casa i propri avanzi. Il motivo? È in gran parte legato al senso di imbarazzo (63% dei rispondenti). Le cose, però, stanno cambiando, anche perché il 44% dei ristoratori intervistati lo ritiene un valore aggiunto, capace di raccontare la sostenibilità e l’eticità dei propri indirizzi, oltre a rappresentare una soluzione anti-spreco molto praticabile (42% dei rispondenti). Nonostante questo però è ancora alto il numero di ristoranti che non offre una soluzione concreta ma segnala la possibilità di portare a casa il cibo avanzato solo in caso di richiesta del cliente (45% dei rispondenti). Un po’ di strada è stata fatta ma molto ce n’è ancora da fare. 

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