AGGIORNAMENTO ore 14:48 – La polizia ha colpito al torace un attivista a Hoi Pa Street, a Tsuen Wan. Il colpo è stato esploso dall’agente da circa un metro di distanza, ad altezza uomo mentre il manifestante caricava con una barra di metallo, ha detto un testimone. Alcuni video lo mostrano a terra con il petto insanguinato mentre chiede di essere portato in ospedale. Ora si trova in condizioni critiche al Princess Margaret Hospital. Una portavoce delle autorità ospedaliere ha riferito che ci sono decine di persone ricoverate in vari ospedali della città.
Una giornata pesantissima quella di oggi, 1 ottobre, a Hong Kong. La Cina festeggia i 70 anni della proclamazione della Repubblica popolare da parte di Mao Zedong, e nella metropoli moderna e occidentalizzata dal lungo dominio britannico si scatena la rivolta. Da anni gli abitanti di Hong Kong chiedono una democratizzazione del sistema di potere cinese, dopo che, nel 1997, la città-stato era passata sotto Pechino.
La polizia ha lanciato lacrimogeni nella zona del celebre tempio di Wong Tai Sin. Sono in corso dal mattino scontri violenti con gli attivisti pro-democrazia. L’episodio, secondo i media locali, è avvenuto a Shatin Pass Road.
Secondo quanto riporta su Twitter l’emittente RTHK, alcuni poliziotti e alcuni giornalisti sono stati colpiti da liquido corrosivo che, sempre secondo la polizia, sarebbe stato lanciato dai rivoltosi. Stando a fonti vicine ai manifestanti, invece, è la polizia che è arrivata a sparare proiettili veri persino addosso ai giornalisti, oltreché alle persone che protestavano.
Nel video che vi mostriamo, postato sul suo account Twitter dal giornalista di RTHK Damon Pang, si vede l’assalto a una camionetta da parte di alcuni manifestanti e la conseguente reazione dei poliziotti che escono e ingaggiano uno scontro violento. Si sentono anche due colpi di arma da fuoco e si vedono due giovani, in maglietta (una bianca e una rossa), che supportano i poliziotti nel picchiare i manifestanti.
A Hong Kong le ondate di protesta contro la “cinesizzazione” dell’ex colonia britannica e per la concessione del suffragio universale vanno avanti dal 2014, anno della cosiddetta rivoluzione degli ombrelli.
Una rivolta guidata da migliaia e migliaia di giovani i quali, alzando ombrelli contro i lacrimogeni lanciati dalle forze dell’ordine, cercavano di proteggersi. In quella fase – la protesta, con l’occupazione delle principali piazze della metropoli, durò 79 giorni consecutivi – emersero leader come Joshua Wong. Allora 18enne, Wong è ancora oggi fra i leader carismatici degli studenti.
Nel pomeriggio di oggi 1 ottobre sono in calendario molti eventi. Obiettivo: sfidare il divieto della polizia a manifestare. Il corteo più grande è segnalato nel centro della città. Migliaia di persone di ogni età, vestite di nero, scandiscono slogan di denuncia contro il Partito comunista cinese. Nel giorno dei 70 anni della fondazione della Repubblica popolare cinese.
La polizia è già ricorsa all’utilizzo degli spray urticanti, dopo che la Lega socialdemocratica, promotrice della prima protesta del giorno, si è trovata di fronte un gruppo di manifestanti pro-Pechino. Questa mattina si è svolta la cerimonia dell’alzabandiera in tono minore a causa delle temute proteste.
Dal canto suo, il presidente della Cina, Xi Jinping, promette “prosperità e stabilità” a Hong Kong e Macao. Sono queste, infatti, le regioni semi-autonome basate sul sistema “un Paese due sistemi”. Xi assicura che gli sforzi “per la completa riunificazione andranno avanti”. “Sul viaggio davanti a noi – ha dichiarato Xi -, dobbiamo tenere fermi i principi di ‘riunificazione pacifica’ e ‘un Paese due sistemi’. Prosperità e stabilità durature a Hong Kong e Macao. Promuoveremo lo sviluppo pacifico delle relazioni”.
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